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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2012 alle ore 17:29.

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L'arrivo del feretro di Lucio Dalla a Bologna (Ansa)L'arrivo del feretro di Lucio Dalla a Bologna (Ansa)

Il legale di Lucio Dalla, l'avvocato Eugenio D'Andrea, è categorico: del patrimonio e di un eventuale testamento dell'artista parlerà solo a funerali conclusi. «In merito a tutto ciò che si sta scrivendo e dicendo circa l'eredità di Lucio Dalla ed avendo preso atto che il mio nome viene spesso menzionato a tale riguardo - spiega il legale di Dalla - ritengo doveroso chiarire la vicenda, almeno dal mio punto di vista e per quanto mi è dato sapere. Non mi risulta esistano misteri, cassaforti senza chiavi e che ci siano attriti nella famiglia di Lucio e come tale intendo quella di cui tanto si è scritto in questi giorni e cioè quella composta da una cerchia molto ristretta - di cui ho avuto la fortuna di fare parte - di suoi amici, consulenti e collaboratori nonché quella di parenti più lontani».

«In questo clima - sottolinea ancora l'avvocato di fiducia di Lucio Dalla - eredità e testamento non hanno trovato spazio fino ad ora dal momento che ancora peraltro si era intenti ad organizzare tutte le formalità necessarie per un evento molto complesso da affrontare e tutto ciò in un clima di grande commozione che ci ha davvero messo a dura prova. Per il ruolo da me ricoperto in questi lunghi anni come suo legale di fiducia, ritengo di avere l'obbligo di agire nel modo migliore per preservare il patrimonio artistico che ci lascia avendo tutti gli strumenti per farlo e le necessarie informazioni».

«Nei prossimi giorni, dopo aver salutato Lucio, ci occuperemo di questi aspetti, ci riuniremo ed prenderemo serenamente tutte le decisioni e sono certo che faremo la Fondazione cui Lucio teneva perché è un atto dovuto nei suoi riguardi e nei riguardi di tutti quelli che lo hanno amato e continueranno a farlo ascoltando le sue canzoni - conclude - per tutelare anche in futuro la sua eredità artistica, culturale e poetica».

Secondo le prime ricostruzioni, però, il testamento pare proprio non esserci. In questo caso, si potrebbe aprire un duro scontro legale. Lucio Dalla ha come parenti diretti due secondi cugini. Non è escluso l'eredità possa però andare ad altre persone vicine al cantante.

Intanto iniziano a trapelare le prime notizie sul patrimonio del cantante, che si annuncia di tutto rispetto (leggi la classifica delle 12 canzoni che hanno venduto di più). Secondo quanto riferito dalla Siae, «Lucio Dalla è tra i primi 10 aventi diritto della categoria "autori" con maggiori incassi maturati Siae, considerando gli ultimi 23 anni di ripartizione della Sezione Musica».

Dalla non ha mai parlato volentieri del suo patrimonio. L'unica dichiarazione sul tema che si ricordi è connessa al confronto con un altro big della musica leggera di italiana: «Morandi è più ricco di me», disse a chi gli chiedeva informazioni sull'entità del suo patrimonio.

Nell'eredità anche una cassaforte con attivi 5,5 milioni. La Pressing Line, la srl con socio unico che nel 2010 (ultimo dato ufficiale disponibile) registrava un attivo netto in aumento a 5,5 milioni, un fatturato in crescita a 1,6 milioni e un utile più che triplicato 2009 pari a 610 mila euro sul 2009. Alla Pressing Line, secondo i documenti consultati da Radiocor, facevano capo le concessioni dei diritti di sfruttamento dell'immagine, mentre le attività di registrazione erano seguite dalla Assistime spa, di cui Dalla aveva il 92,46%, mentre il 3,9% é di Marco Alemanno, suo collaboratore.

Dalla-De Gregori: una tourneé da 800.000 euro. Nel bilancio Assistime, che nel 2010 fatturava oltre 1 milione e segnava un rosso di 27mila euro, viene riportato che «l'evento principale che ha contrassegnato l'esercizio appena concluso é stata la tourneé italiana Dalla-De Gregori, che ha prodotto ricavi per circa 800.000 euro». Durante il 2010 si sono altresì realizzati ricavi per le royalties sulle vendite del disco live del concerto, disco prodotto dalla Pressing Line srl ed uscito a novembre 2010.

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