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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2012 alle ore 15:29.

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Forse a quest'ora starà risalendo il cielo a cavallo di uno pterodattilo bianco, guardando le miserie umane col suo solito sguardo disincantato. Jean Giraud, sceneggiatore e disegnatore di fumetti francese meglio noto con lo pseudonimo di Moebius, è morto ieri a Parigi al termine di una lunga malattia, all'età di 73 anni. È stato il padre del tenente Blueberry, dell'universo immaginifico e lisergico di Garage Ermetico e dell'eroe postumano Arzach. Una carriera lunga e costellata di successi, la sua, caratterizzata da un tratto dominante: l'eclettismo. Pochi artisti della sua generazione sono riusciti a passare con così grande disinvoltura dal genere western al fantasy e alla fantascienza, toccando nell'uno e nell'altro caso le vette della poesia.

Era nato a Nogent sur Marne, alle porte della capitale francese, nel 1938. Studente dell'Ecole des Art appliquees, a soli 18 anni aveva iniziato a disegnare la sua prima striscia a fumetti, «Frank e Jeremie», per il magazine «Far West». Il tema western rimase tra i suoi favoriti per tutti gli anni Sessanta, quando insieme allo scrittore belga Jean Michel Charlier diede vita a uno dei suoi personaggi più noti, il tenente Blueberry. Lo pseudonimo «Moebius» nacque nel 1963, quando Giraud iniziò a disegnare per il magazine satirico «Hara-Kiri». A ispirarlo il nastro di Möbius scoperto dall'omonimo matematico, ossia l'esempio più semplice di superficie a una faccia sola. Un concetto che ricorda da vicino l'arte dei comics per l'appunto.

Dopo un decennio di silenzio, nel 1975, lo utilizzerà per i lavori con tema fantascientifico e fantasy che gli daranno nuova fama internazionale, pubblicati dalla rivista «Metal Hurlant» (in inglese «Heavy Metal»), che lui stesso aveva creato. Negli anni, Giraud ha collaborato con numerose figure chiave della letteratura e del cinema di animazione, dallo scrittore Alexandro Jodorowsky – sue le scenografie per il primo progetto cinematografico di «Dune» - al cartoonist giapponese Hayao Miyazaki, con cui nel 2004 realizzò una mostra alla Monnaie di Parigi. Col cinema ha spesso avuto a che fare, mettendo a frutto la sua immaginazione visionaria in pellicole come «Tron», «Alien», «Abyss» e «Il quinto elemento».

Lo Stato francese gli aveva assegnato numerosi riconoscimenti: nel 1985 l'allora ministro della Cultura Jack Lang lo aveva incoronato «miglior artista delle arti grafiche», e il presidente Francois Mitterrand lo aveva insignito dell'Ordine delle arti e delle lettere. Tre anni dopo, le Poste transalpine realizzarono un francobollo celebrativo della sua opera. Persino Federico Fellini, altro grande genio visionario, era tra i suoi fan: nel «Casanova» il personaggio dell'entomologo si chiama Möbius in suo omaggio. Pochi artisti al mondo hanno avuto in sorte estimatori di questo calibro.

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