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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2012 alle ore 11:11.

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E le mamme? Dove sono finite le mamme? Se lo chiede Colm Tóbín perlustrando i romanzi di Jane Austen e Henry James, che per il resto si somigliano pochissimo. Una scriveva dialoghi smaglianti, senza bisogno di ritirarsi nel silenzio della sua stanzetta, l'altro dettava a una segretaria frasi complicate (con la stessa ridondante precisione dava ordini alla servitù, che faticava a capirlo). Una non si mosse quasi mai da casa, l'altro lasciò gli Stati Uniti per l'Inghilterra. Una racconta ragazze cocciute, l'altro fanciulle destinate a smarrirsi.

Mamme, però, niente. Morte, perlopiù quando l'eroina era piccola. Con un'insistenza che lo scrittore irlandese – tra i suoi libri, una raccolta di racconti intitolata Madri e figli, da Fazi – trova sospetta. E nello stesso tempo molto romanzesca. In New Ways to Kill Your Mother (appena uscito da Viking, 346 pagine, £ 13.99) spiega perché. Con la bravura di chi i romanzi si diverte a smontarli e a rimontarli, come fanno i bambini con i giocattoli.

Senza il gergo dei critici, come riesce solo a certi bravi scrittori. Valga per tutti l'esempio di Vladimir Nabokov, che disegnava il manicotto della suicida Anna Karenina, o da entomologo aveva da ridire sullo scarafaggio di Kafka. Per restare in tema: la mamma di Lolita (e moglie di Humbert Humbert, che stava a pensione da lei) provvidenzialmente muore. Dopo aver scoperto che il consorte l'aveva sposata per meglio allungare le mani sulla minorenne in calzini.

EROINE OTTOCENTESCHE
Le mamme sono un ostacolo, nella costruzione di una trama avvincente (e i romanzi ottocenteschi a questo tenevano parecchio). Impediscono all'eroina di trovarsi sola nel momento del bisogno, quando c'è da prendere una decisione o da affrontare un pericolo. Forniscono conforto e affetto, consigli e modelli. Tutte cose che impediscono alle ragazze di farsi strada da sole, sotto gli occhi ammirati del lettore. Per lo stesso motivo, il romanzo ha un debole per gli orfanelli, i collegi, i fratellastri e le sorellastre, i rovesci economici, le eredità contestate.

E allora Mrs Bennet di Orgoglio e pregiudizio, ansiosa madre di cinque ragazze da marito? Un impiccio nella caccia a Mr Darcy, sostiene Colm Tóbín: si affanna senza concludere nulla (con punte di sadismo: nega una carrozza perché la figlia si prenda un malanno sotto la pioggia, e ripari dai vicini provvisti di scapolo ricco). Sono le zie a fornire materiale per l'intreccio. La zia di Elizabeth, che procura informazioni e organizza incontri. La spocchiosa zia di Darcy, Lady Catherine de Bourgh, che quando viene contraddetta nei suoi propositi prende bruscamente congedo da Elizabeth, e neppure saluta il resto della famiglia (Julian Fellowes deve averla tenuta presente, mentre scriveva le battute per la contessa madre Maggie Smith in Downton Abbey).

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