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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2012 alle ore 18:55.

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Lo spread risale... e ci si rode le unghie. Lo spread discende... e si tira un sospiro di sollievo. Ma che cos'è questo spread e perché sparge volta a volta angosce e conforti? Non è la prima volta che la vita pubblica italiana è ossessionata dallo spread. Mi ricordo il 1997, quando al ministero dell'Economia (allora si chiamava ministero del Tesoro) c'era Carlo Azeglio Ciampi, prima di diventare, due anni dopo, presidente della Repubblica. Ciampi guidava la navicella della finanza pubblica italiana lungo la perigliosa rotta che l'avrebbe condotta ad abbracciare l'euro, la moneta unica. Come tutti noi guardiamo l'ora, lui controllava lo spread quasi minuto per minuto. Allora, cos'è lo spread?
La spiega dello spread
La definizione è semplice: quella che qui ci interessa (ci sono altri significati della parola, come potete vedere nell'articolo a fianco) è «la differenza fra due tassi di interesse». Di tassi di interesse ce ne sono tanti: c'è quello che pagate sulla rata per il motorino, c'è quello che i vostri genitori pagano per il mutuo sulla casa, e ci sono i tassi che gli Stati pagano quando emettono titoli per finanziare i deficit di bilancio. Lo spread che ci allieta o ci affligge, a quali tassi si riferisce?
Si riferisce ai tassi sui titoli pubblici. A loro volta, di tassi sui titoli pubblici ce ne sono molti: ci sono i titoli a tre mesi, a un anno, a tre, cinque, dieci, venti, trent'anni... A quali di questi titoli ci riferiamo? Nella maggior parte dei casi lo spread è riferito ai titoli pubblici a 10 anni. Ma un momento: abbiamo detto che lo spread è la differenza fra due tassi. Uno è quello dei nostri titoli pubblici a 10 anni (si chiamano BTp, cioè Buoni del Tesoro poliennali): e l'altro?
Per avere lo spread bisogna essere in due
L'altro è il tasso dei titoli pubblici a 10 anni di un altro Paese. Lo spread di cui parliamo oggi è quello che prende come termine di confronto la Germania, i cui titoli pubblici a 10 anni si chiamano Bund. Ora siamo quasi arrivati: lo spread che occupa le pagine dei giornali è il divario BTp-Bund a 10 anni, cioè la differenza fra i due tassi. Nel momento in cui scrivo i tassi sui BTp a 10 anni sono al 5,49% e i tassi sui Bund a 10 anni sono a 1,78%. Facendo la sottrazione (5,49-1,78) concludiamo che lo spread è di 3,71 punti (5,49-1,78).
Paese A e Paese B - Scadenza A e Scadenza B
Fin qui abbiamo spiegato cos'è lo spread. Ora viene la parte più difficile: spiegare perché è così importante. Ma prima vorrei aggiungere qualcosa sullo spread. Così come c'è uno spread fra Italia e Germania ce ne può essere uno fra Italia e Spagna o fra Francia e Germania e così via. Inoltre, c'è anche lo "spread interno": per esempio, fra i tassi dei BTp a 10 anni e quelli dei titoli a tre mesi (che si chiamano BoT, Buoni ordinari del Tesoro). Questo divario è di solito positivo, cioè i tassi "a lunga" sono più alti dei tassi "a breve"'. Perché sono più alti?

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