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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2012 alle ore 13:55.

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Insomma, la macchina è complicata, perché l'economia è complicata. Ci sono delle leve per controllare l'economia: le tasse e la spesa pubblica, i tassi di interesse... Ma, così come chi guida un'auto deve stare attento a non pigiare contemporaneamente freno e acceleratore, anche chi guida l'economia deve stare attento a coordinare bene le leve della politica economica. Quando Phillips insegnava con il suo macchinone (due metri di altezza per 1,5 di larghezza) chiese a uno studente di fare il ministro del Tesoro (che controlla entrate e spese pubbliche) e a un altro di fare il governatore della Banca centrale (che controlla i tassi d'interesse). Ma aperture e chiusure delle valvole e delle leve in questione furono sincronizzate male, e l'acqua traboccò sul pavimento.

Mi sto accorgendo che parlo più di Phillips che di Tinbergen. Ma la ragione è semplice. Tinbergen fece un po' quello che aveva fatto Phillips, ma lo fece in modo più sistematico, e soprattutto usando equazioni e sofisticati strumenti matematici e statistici. L'econometria è appunto lo studio delle relazioni economiche con modelli che interconnettono le diverse variabili. E, dato che ogni variabile interagisce con le altre - in modi che possono essere rudimentalmente osservati nel modello idraulico di Phillips - la soluzione di equilibrio (quella che non fa traboccare l'acqua sul pavimento) deve essere trovata risolvendo un sistema simultaneo di equazioni.

Dai tempi di Phillips e di Tinbergen è passata molta altra acqua sotto i ponti. L'economia si è fatta vieppiù complicata, specie per quanto riguarda l'interazione fra economia e finanza (ne sappiamo qualcosa, perché la Grande recessione è spuntata fuori proprio perché gli economisti avevano trascurato quei legami: vedi il Sole Junior dell'11 dicembre scorso). E l'economia si è anche accorta che la macchina di Phillips deve essere arricchita da variabili che non obbediscono alla forza di gravità (come in quella macchina) o ai dettami della razionalità (come nei modelli di Tinbergen). Anche noi essere umani siamo delle macchine - delle macchine chimiche: il pericolo imminente scarica sempre un fiotto di adrenalina - ma siamo più di una macchina. Nelle nostre decisioni, anche economiche, si inserisce sempre un briciolo di follia (vedi il Sole Junior del 26 febbraio).

L'economia ha bisogno di spiegazioni teoriche ma anche di metodi di indagine. E Jan Tinbergen ha avuto il grande merito di riconoscere che l'economia è un processo dinamico, un organismo che cresce e cambia: ha sviluppato dei metodi per mettere ordine in quello che poteva sembrare un processo caotico e cercare la razionalità che cova sotto le fiamme e le ceneri della crescita.

fabrizio@bigpond.net.au

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