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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2012 alle ore 11:23.

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Le scuse ufficiali del governo britannico sono arrivate tardi, molto tardi. Solo nel 2009 l’allora premier Gordon Brown ha riconosciuto che Alan Turing fu vittima della persecuzione e dell’omofobia: «a nome del governo britannico e di tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono orgoglioso di dire: ci dispiace, avresti meritato di meglio». Quel lavoro s’era interrotto nel 1954, quando il matematico morì suicida nella sua stanza. Rimase vittima, se così possiamo dire, di una sorta di idea «a cascata dall’alto» (trickle-down) a cui lui, sulla computazione come Darwin sull’evoluzione, aveva contrapposto la teoria «a elaborazione dal basso» (bubble-up), come spiega bene Daniel Dennet.

Ora che ricorre il centenario della sua nascita tutti possiamo partecipare ai festeggiamenti in onore di uno dei più grandi matematici del secolo scorso. E anche se «non possiamo mettere l’orologio della giustizia indietro» (parole di Brown), possiamo certo restituire simbolicamente a Turing l’indubbia gloria che merita. Partendo dall’uomo. Messo da parte nel francobollo che la Royal Mail ha dedicato quest’anno alla sua memoria: dove si legge sì la dedica ad «Alan Turing 1912-1954 Mathematician and WWII code breaker», ma l’immagine è dedicata alla sua versione potenziata della macchina Bomba britannica, usata per decifrare l’Enigma tedesco. Il volto di Turing comparirà forse su qualche banconota, se riuscirà nel suo intento la petizione internazionale per coniare una moneta commemorativa.

Intanto, da Manchester a Bangalore, da Milano a New York, in tutto il mondo si stanno svolgendo convegni, seminari, mostre, performance artistiche per ricordare il matematico inglese. C’è un sito che raccoglie i tanti appuntamenti, coordinati dal Turing Centenary Advisory Committee (TCAC), che sono iniziati già a fine dicembre e proseguiranno per tutto il 2012.
Turing è nato il 23 giugno: quali eventi in questa data?

In programma all’estero
All’Università di Cambridge si conclude al suo sesto giorno la Turing Centenary Conference «How the world computes», con l’intervento di Leslie Valiant, vincitore del premio Turing nel 2010 e professore del King’s College dove il matematico si laureò nel 1934.
Importante convegno anche a Manchester, dove tra gli altri parlerà Sir Roger Penrose. In città è prevista al mattino anche una passeggiata tributo, che parte dal museo per concludersi davanti alla statua di Turing a Sackville Park.
A Bletchley Park, nella residenza di campagna scelta dagli inglesi come centro segreto di decifrazione (la Stazione X), c’è un appuntamento per famiglie: con un Turing Test contest ideato per grandi e piccini.
Conferenze e seminari sono poi in programma a Oxford, a cura dell’Università e della British Society for the History of Mathematics; in India, al Pes Institute of technology di Bangalore e a Kolkata; in Corea del Sud, a Daejeon, con l’organizzazione del National Institute for Mathematical Sciences (NIMS); negli Stati Uniti, all’Università di Austin. Mentre a Manhattan il «Birthday event» si celebra con una notte di musica, nella settimana in cui a New York si festeggia il Gay Pride.

In Italia
Al Dipartimento di Informatica dell’Università statale di Milano, studenti e docenti del gruppo «ArduinoAfternoon» organizzano dalle 9 alle 12 un workshop ispirato alla storia di Bletchley Park. Il gruppo ha riprodotto con la piattaforma Arduino una versione ridotta della macchina cifratrice Enigma, e l’ha resa accessibile in rete in modo che chiunque possa tentare di «craccarla». Nel corso del workshop vengono presentati i risultati dell’esperimento e il vincitore.
Sempre a Milano, un esemplare di Enigma viene messo in funzione invece alle 18.30 al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia, con la spiegazione del meccanismo di cifratura e di come gli Alleati riuscirono a forzarlo. Il Museo inaugura anche una mostra temporanea dedicata alla storia del calcolo automatico («Tecnologie che contano. Alan Turing tra macchine e computer»).

Se alcuni appuntamenti, come le giornate dedicate dall’Università di Pisa, sono già passati, altri si stanno preparando. La lectio magistralis di Judea Pearl (docente di UCLA e premio Turing) all’Università La Sapienza di Roma (29 maggio). Le speciali lezioni all’Università di Firenze (settembre-ottobre). La giornata su «Macchine, algoritmi e computer science», presso l’Università di Bari (5 ottobre). Il convegno all’Accademia Nazionale dei Lincei, a Roma il 22 novembre.


L’occasione mancata delle Olimpiadi
A volte Turing copriva la distanza tra la Stazione X e Londra (oltre 50 miglia) correndo. La corsa sportiva, la maratona in particolare, era una sua grande passione, e nel 1945 fu invitato a entrare nel Walton Athletic Club. «Lui accettò e immediatamente divenne il nostro miglior corridore», ha ricordato Peter Harding del Wac. Tra il ’47 e il ’48 le sue performance raggiunsero livelli quasi olimpici, tanto che – scrive Nature -  non fosse capitato un infortunio, Turing avrebbe probabilmente gareggiato nel team britannico ai giochi di Londra del 1948: il suo miglior tempo nella maratona (2 ore e 46 minuti) era appena 11 minuti superiore a quello del vincitore di quei giochi. Cento anni e un mese dopo la nascita di Turing, le Olimpiadi tornano a Londra ma nessuna celebrazione ufficiale è stata organizzata. Un’occasione persa – lamenta la celebre rivista scientifica – per portare all’attenzione del pubblico internazionale una così alta figura intellettuale.

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