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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2012 alle ore 08:18.
La pietas della memoria, quella che – anche nel caso di Garibaldi – con amore paziente raccoglie cimeli, costruisce collezioni di oggetti, progetta luoghi di conservazione, è un lenimento eccellente al rischio dell'usura, ravviva, in forme private o pubbliche, le ragioni di una fama, ma non può, tuttavia, da sola sanare la ferita a cui il tempo costantemente espone un mito.
Perché questa pietas sia davvero efficace occorre che essa sia accompagnata da una terapia dello sguardo, dall'accudimento di chi si rivolge, con occhi ogni giorno necessariamente diversi, ai cimeli, agli oggetti, ai luoghi, e davanti a questi frammenti, talvolta all'apparenza incoerenti, del passato, dichiara, con gesto volontario, che essi non sono consegnati all'oblio, ma rappresentano – per l'individuo singolo come per la collettività – una realtà vivente.
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museo e festival
Mercoledì sarà inaugurato a Caprera il nuovo «Memoriale Garibaldi»: un museo nazionale dedicato interamente al condottiero, allestito nell'ex Forte Arbuticci. L'evento conclude ufficialmente le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Il discorso inaugurale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti, sarà tenuto dal nostro collobaoratore Luigi Mascilli Migliorini, che qui ne anticipa
i contenuti. Dal 3 all'8 luglio nell'intero arcipelago della Maddalena, cinema, teatro e conferenze faranno da sfondo
al «Festival Garibaldi».