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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2012 alle ore 17:21.

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La donna che visse due volte (AFP)La donna che visse due volte (AFP)

Era il 1952 quando la prestigiosa rivista inglese Sight & Sound iniziò a diffondere la classifica dei migliori film di tutti i tempi, poi diventata un must per il coinvolgimento di critici di mezzo mondo e per la cadenza decennale. L'anno del debutto vide trionfare Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, espressione della potenza rivoluzionaria del Neorealismo italiano, titolo poi scalzato da Quarto potere di Orson Welles che rimase ai vertici per cinquant'anni fino ad oggi, giorno della nuova top 50 votata da oltre 862 tra critici, accademici, distributori e scrittori. Una vera rivoluzione se si pensa che nel 2002 votarono 144 addetti ai lavori. Anche in questo caso si è fatta sentire l'influenza del web.

Il 4 agosto verrà pubblicato sul nuovo numero della rivista la classifica votata da oltre 800 critici. Dal 1962 svettava al primo posto Citizen Kane di Orson Wells, dopo 50 anni è stato scalzato da Vertigo di Hitchcock. 8 e mezzo di Fellini si piazza al 10° posto. Vertigo (La donna che visse due volte, 1958) entrò per la prima volta in classifica (al 7° posto) nel 1982, due anni dopo la morte del maestro del brivido. Poi abbiamo assistito a un'escalation: il film con Kim Novak e James Stewart è passato nei decenni dal quarto al secondo posto (nel 2002) a soli due voti da Quarto potere. Al terzo e al quarto si piazzano Una storia di Tokyo (1953) di Yasujiro Ozu e La regola del gioco (1939) di Jean Renoir, mentre entrano nella top ten due film muti: L'uomo con la macchina da presa (ottavo) di Dziga Vertov (è la prima volta che un documentario raggiunge queste posizioni) e La passione di Giovanna d'Arco (nono) di Carl Theodor Dreyer.

Lasciano la classifica gli inossidabili Il padrino parte I e II (considerati un film unico), Singin' in the Rain e La corazzata Potemkin di Eisenstein che scivola all'undicesima posizione dietro 8 e ½ di Fellini. In sessant'anni non era mai capitato che il capolavoro muto del maestro russo uscisse dalle prime dieci posizioni. Aurora, l'esordio hollywoodiano dell'espressionista tedesco Murnau, balza dal settimo al quinto posto, mentre 2001: Odissea nello spazio staziona al sesto. Subentra tra i primi dieci "Sentieri selvaggi" di John Ford conquistando la settima posizione. Per trovare altri titoli italiani bisogna scendere alla 24^, 33^, 39^e 48^ posizione dove troviamo "L'avventura" di Antonioni, "Ladri di biciclette", "La dolce vita" di Fellini e "La battaglia di Algeri" di Gillo Pontecorvo.

Anche 358 registi, tra cui Woody Allen, Martin Scorsese, Quentin Tarantino e Francis Ford Coppola, hanno stilato la loro classifica. Sul podio hanno messo il giapponese "Una storia di Tokyo", al secondo gradino a pari merito "2001: Odissea nello spazio" e "Quarto potere", al quarto "8 e ½", al quinto "Taxi Driver" di Scorsese, al sesto "Apocalypse Now" di Coppola, al settimo "La donna che visse due volte" e "Il padrino", al nono "Lo specchio" di Tarkovsky e infine il sempiterno "Ladri di biciclette".

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