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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2012 alle ore 17:56.

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Giovanna Melandri (Agf)Giovanna Melandri (Agf)

Giovanna Melandri «chiede un compenso di 300mila sterline l'anno per guidare il Maxxi?». È la domanda al centro dell'attenzione e delle polemiche che è stata rivolta al ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi dal deputato del pdl ed ex sottosegretario del ministero Francesco Giro. «Nella sua intervista al Corriere della Sera - nota Giro - la Melandri dice tre cose molto precise: che prenderà uno stipendio, che il nuovo Cda del Maxxi dovrà decidere l'importo, che lei comunque vuole essere equiparata ai colleghi della prestigiosa Tate Modern di Londra, che appunto non prendono meno di 300mila sterline l'anno. Vergogna». «Politica incattivita» e «perché no, un po' invidiosa»: per Giovanna Melandri ormai ex deputata del Pd e direttore fresco di nomina, tra le polemiche, del Maxxi «c'è un clima di maccartismo bipartisan».

«È patetica l'arroganza con cui la Melandri difende la sua nomina sbagliata e inopportuna al Maxxi» afferma il capogruppo del Pdl al Senao Maurizio Gasparri. «Rivendica - sostiene Gasparri - con superbia una competenza che non ha. Insegue una poltrona perchè non ricandidata dal suo partito nel quale, senza parlarne all'esterno, pressochè tutti condividono le nostre critiche a questa patetico soccorso alla deputata priva di seggio».

Nell'intervista al Corriere della Sera l'ex ministro dei due governi D'Alema si difende dalle accuse per la sua nomina spiegando che con lei sta il progettista del Maxxi Zaha Hadid e stanno «architetti, paesaggisti, musei dell'arte contemporanea». Insomma, «Zaha Hadid contro Gasparri. Suvvia, siamo seri. Uno zero palla al centro» rilancia sottolineando che le sue dimissioni dalla Camera sono «verissime» e probabilmente saranno calendarizzate «la settimana prossima». Inoltre, conclude la Melandri, «io avevo già deciso un anno e mezzo fa di non ricandidarmi».

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