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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2012 alle ore 09:42.

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Nella foto una scena del film "Halloween" di John Carpenter (1978)Nella foto una scena del film "Halloween" di John Carpenter (1978)

Bistrattato dai palati più raffinati, che lo considerano un genere spesso disprezzabile, fra titoli a basso budget e sceneggiature ripetitive, l'horror vive un periodico e breve riscatto a ridosso di Halloween, quando ci si diverte a riportare in vita i travestimenti di personaggi cult, come Freddy Krueger o Michael Myers.
Eppure, a voler ben guardare, alcuni dei più importanti capolavori del Novecento sono proprio annoverabili fra le pellicole dell'orrore e la lista degli autori illustri che si sono cimentati con l'“arte del brivido” è piuttosto nutrita.
Stilare una classifica è un compito sempre delicato, ma per evitare di perdersi nel marasma “mostruoso” di b-movie, inediti, seguiti apocrifi e titoli minori, proponiamo una classica top ten in ordine cronologico.

Nosferatu (1922) di F.W.Murnau - A pari merito con «Il gabinetto del dottor Caligari» (1920) di Robert Wiene, «Nosferatu» è il caposaldo dell’espressionismo tedesco, il movimento d’avanguardia dove le ombre prendono vita e le scenografie distorte richiamano gli stati d’allucinazione dei protagonisti. Ispirato al romanzo «Dracula» di Bram Stoker (di cui vennero modificati nomi e luoghi per problemi di diritti), il film è uno dei massimi capolavori del cinema muto e viene ricordato anche per l’inquietante performance di Max Schreck, su cui aleggiano ancora oggi diverse leggende. Nel 1979 Werner Herzog realizzò un riuscito remake, «Nosferatu, principe della notte», con protagonista Klaus Kinski.

Freaks (1932) di Tod Browning - A metà tra l’horror e il (melo)dramma sociale, racconta di una bella e avida trapezista che sposa per denaro un nano, progettando di avvelenarlo, ma finisce orribilmente mutilata dai freaks del circo, che avevano intuito il suo piano. Il film, il cui cast è composto da autentici fenomeni da baraccone, venne tagliato di oltre mezz’ora dopo la prima visione del gennaio 1932, segnata da svenimenti e scene isteriche tra il pubblico.
Browning un anno prima aveva diretto «Dracula», con cui inaugurò (insieme a «Frankenstein» di James Whale) il ciclo horror della Universal Pictures. «Freaks» venne invece prodotto dalla MGM.

Vampyr (1932) di C.T.Dreyer - Primo film sonoro del grande autore danese, reduce dal successo de «La passione di Giovanna d’Arco» (1928), «Vampyr» è ispirato alle novelle di Joseph Sheridan Le Fanu e, rispetto ai classici film del genere, propone come mostro una donna: una vampira con cui dovrà vedersela il protagonista David Gray.
Opera maestosa e forte di una messa in scena onirica e spettacolare, «Vampyr» ha al suo interno una delle inquadrature più famose della storia del cinema: la soggettiva di David, all’interno di una bara, mentre viene condotto verso la sepoltura.

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