Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2012 alle ore 11:12.

Law individua le tecniche usate più di frequente tra i produttori di queste teorie. Sono otto semplici regole, chiunque può usarle. Una sorta di manuale per gli artisti della stronzata.

1)«Gioca la Carta del Mistero». Quando le cose si complicano, il produttore di stronzate la tira fuori dal mazzo. Con la Carta del Mistero qualsiasi affermazione sarà immune alle confutazioni grazie a ingiustificati appelli all'insondabile. Critiche scientifiche? Si risponde: «La scienza non è in grado di decidere su tutto». Per dare una patina colta alla mossa, si cita un classico: «Come diceva Shakespeare, "Ci sono più cose tra cielo e terra di quante ne sogni la tua filosofia"».

2) «Schioppettate a salve», cioè critica le teorie ortodosse con problemi veri ma irrilevanti o sollevando false questioni.

3) «Esplosione nucleare». Sgancia e fai esplodere un ordigno scettico o relativista sul tuo interlocutore. Tutte le tesi finiranno allo stesso livello. Arma fine-di-mondo: affermare «La Ragione non conta». Si propongono critiche razionali? Rispondere con: «La fede nella ragione è dogmatica come qualunque altra fede». Bum. Tutto finito. Nessuna tesi potrà rimanere in piedi. Variante relativista: «Non c'è nessuna Verità con la V maiuscola, c'è una verità per ciascuno di noi». Flavia Vento crede negli angeli? E perché dovremmo darle torto? È la sua verità. Ciascuno ha la sua verità. Disponibile anche in modalità relativismo culturale; anziché individui, si legittimano comunità. Settantadue vergini in Paradiso? Reincarnazione? Bernadette ha visto la Madonna? Tutte verità, se sei un credente.

4) «Spostare i pali della porta», ovvero, cambiare le regole in corsa. Parli di Impero, ti obiettano che non c'è nessun Impero. Rispondere: ma l'Impero è invisibile.

5) «Lo so e basta», ovvero, non giustificare mai le tue convinzioni. Al massimo sono verità rivelate.

6) «Pseudoprofondità», vale a dire l'arte di far apparire il falso, il trito e ritrito, il nonsense, come vero e profondo. Il principiante può partire da pseudoprofondità facili: le banalità. «Siamo stati tutti bambini», «I soldi non comprano l'amore», «La morte è inevitabile». Funzionano bene anche le contraddizioni: «La sanità non è altro che un altro tipo di follia», «La vita è una forma di morte», «L'ordinario è straordinario». Non significano niente ma possono sedurre un certo tipo di interlocutore.

7) «Mucchi di aneddoti». Sono irrilevanti, ma che importa?

8) «Lavaggio del cervello, in cinque passi»: isolamento, controllo, incertezza, ripetizione, emozione. I principali artisti della stronzata si servono abitualmente di questi mezzi. «Prendiamo i sostenitori dell'omeopatia, il trucco più frequente è quello dell'ammucchiare gli aneddoti sull'efficacia delle cure», afferma Law. Con successivo ricorso alla Carta del Mistero – risulterebbe altrimenti difficile attribuire proprietà terapeutiche a sostanze che in pratica sono acqua fresca, al più acqua e zucchero. Se chiediamo all'omeopata: come fanno ad avere efficacia curativa? «Ci sono più cose tra cielo e terra...». Il buon teorico della cospirazione invece ha una semplice ricetta da seguire. Innanzitutto identifica un qualche intrigante caso di cui fornire la "soluzione". Non importa se sia davvero un mistero («Chi ha ucciso John Fitzgerald Kennedy?») oppure se non lo è («Chi ha eletto Mario Monti?»).

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi