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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2012 alle ore 08:20.

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Se metteste Lux a una festa potreste scatenare delle lamentele presso gli invitati. Non perché non funzioni, anzi, ma perché l'idea di musica che sta dietro all'ambient è talmente laica e antiromantica da dare fastidio a molti. Ci aspettiamo dalla musica e dai musicisti una struttura e un narcisismo che qui non ci sono. A dire la verità qui non c'è quasi nemmeno l'io, visto che per Eno, se qualcuno attraversasse il corridoio di un palazzo patrizio o passasse del tempo in un salotto senza accorgersi minimamente che la musica da lui composta si sta diffondendo nell'aria, ma uscisse da quegli ambienti con una sensazione di benessere indefinito, per lui «sarebbe assolutamente fantastico». Ha prodotto decine di dischi tra cui il fondamentale Achtung Baby degli U2, ha composto un suono presente nella memoria sonora di tutti come il jingle di apertura di Windows 95, ma ancora oggi ha delle idee poco diffuse e straordinariamente antiretoriche. Se gli si chiede di definire brevemente cosa sia per lui l'arte, la prima cosa che dice è questa: «L'arte è un simulatore: permette di vivere esperienze che sarebbero troppo pericolose per la vita reale. So che molti non sono d'accordo, ma io penso che l'arte sia priva di rischi. È una forma di esercizio simile a quello che fanno i bambini nel loro box quando imparano le prime cose del mondo, maneggiano gli oggetti e se li portano alla bocca».
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