Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2012 alle ore 16:08.

My24

Andar per mostre durante le vacanze natalizie. Non è tempo solo di pandori e panettoni, di capponi ripieni e capitoni. L'arte chiama anche in periodi di austerity. Viaggio dal Nord al Sud tra le "prelibatezze" artistiche che ci offre la nostra penisola: da Dracula a Hirst, da Brueghel ad Ai Wewei. Buona visita.

Se volete conoscere da vicino il conte Vlad e il mito di Dracula non dovete far altro che visitare alla Triennale di Milano (www.triennale.it) la mostra Dracula e il mito dei vampiri. Un viaggio attraverso cento opere tra dipinti, incisioni, costumi di scena, oggetti e video che raccontano l'evoluzione dei succhiasangue, dal Dracula letterario di Bram Stoker, ai vampiri vegetariani inventati da Stephanie Mayer ("Twilight"). Non poteva mancare la trasfigurazione cinematografica del mito, si parla per lo più dei film in bianco e nero, da "Nosferatu" di Murnau a "Vampyr" di Dreyer, al "Dracula" del 1931 con Bela Lugosi, ma ci sarà spazio anche per il "Dracula" di Coppola (è esposta la sceneggiatura originale) e per la saga di "Twilight". "Un viaggio dai vampiri freudiani, inconsciamente trasformati in succhiasangue, a quelli ‘liquidi' come Edward Cullan, integrati nella società", afferma il curatore della sezione cinematografica Gianni Canova.
Con la mostra "Freedom not Genius. Opere dalla collezione Murderme di Damien Hirst", la Pinacoteca Agnelli (www.pinacoteca-agnelli.it) di Torino svela il lato nascosto di uno degli artisti più famosi e discussi del nostro tempo, Hirst appunto. Sono esposti un centinaio di lavori appartenenti alla sua collezione privata ("Murderme" di oltre duemila pezzi) in cui si riconoscono i tratti di Francis Bacon, Picasso, Alberto Giacometti ed Andy Warhol, ma ci sono anche i giovani artisti che con lui hanno condiviso gli studi a Londra. Il collezionista Hirst ci aiuta a comprendere meglio l'Hirst artista.

Una dinastia che ha lasciato il segno nel mondo dell'arte per oltre cento anni, trasmettendo di padre in figlio, di nonno in nipote, l'amore per la pittura e per il business che, nei Paesi Bassi tra il XVI e il XVII secolo, ruotava intorno al mercatodell'arte. Chi cercava di farsi strada in questo campo doveva conquistare i Brueghel, e non era affatto semplice; la scelta che portava ad un risultato rapito e concreto "era sposare una delle discendenti", parole di Doron J. Lurie, che con Sergio Gaddi ha curato la mostra Brueghel. Meraviglie dell'arte fiamminga, allestita al Chiostro del Bramante di Roma (www.chiostrodelbramante.it). Un viaggio tra i colori, le tematiche e gli stili di una stirpe capace di ripetersi e rinnovarsi nel corso del tempo, da Pieter Brueghel il Vecchio ad Abraham, l'ultimo discendente, che dopo un viaggio in Italia non ritornò più nelle Fiandre.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi