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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2012 alle ore 16:08.

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Un omaggio a Richard Wagner e agli artisti che sono stati travolti e ispirati dalla musica del genio, nel solco di una dimensione artistica universale catalizzatrice di linguaggi differenti. Uno di questi è stato Mariano Fortuny, tra i primi italiani ad essere ammaliato dalla potenza sonora del compositore tedesco, che realizza un "Ciclo Wagneriano", composto di 46 dipinti animati da valchirie, fanciulle-fiore, nibelunghi, Parsifal, Sigfridi e Tristani. Tutti di proprietà del Museo Fortuny di Venezia (www.visitmuve.it) dove è allestita la mostra Il wagnerismo nelle arti visive in Italia. Insieme alle opere dell'artista catalano adottato dall'Italia, si incontrano dipinti di Lionello Balestrieri, Giuseppe Palanti, Cesare Viazzi, Eugenio Prati e Gaetano Previati. Al Palazzo delle Esposizioni di Roma (www.palazzoesposizioni.it) 120 fotografie (molte inedite), in bianco e nero e a colori, realizzate da Claudio Abate in un arco temporale di dieci anni (1963-1973), parlano del teatro di Carmelo Bene, di "Cristo 63", "Faust o Margherita", "Pinocchio '66", di "Nostra Signora dei Turchi" e di "Don Chisciotte". Sono Benedette foto, così le definiva l'attore/regista nella sua prima autobiografia, perché servirono a scagionarlo dalle accuse di oltraggio per la rappresentazione di "Cristo 63". E "Benedette foto" è anche il titolo dell'esposizione che vuole rendere omaggio al genio attoriale scomparso dieci anni fa.

Ottanta opere tra sculture, dipinti e disegni raccontano i fasti della scuola ferrarese tra Ottocento e Novecento nella mostra Boldini, Previati e De Pisis. Due secoli di grande arte a Ferrara, allestita al Palazzo dei Diamanti (www.palazzodiamanti.it). Le otto sezioni ripercorrono le tappe che hanno portato alla nascita di un centro strategico per l'arte rinascimentale. Ecco i ritratti leggiadri e aristocratici di Boldini, i capolavori quasi onirici di Previati e le prime opere metafisiche di Filippo De Pisis. Un viaggio che avrebbe lasciato senza fiato Stendhal. E ci sono anche Boccioni, Sironi, Giuseppe Mentessi, e molti altri.

Kentridge, Hirst, Koons e Ai Wewei sono alcuni degli artisti contemporanei più apprezzati nel panorama mondiale. Passate al Maxxi di Roma (www.fondazionemaxxi.it) e potrete immergervi nelle "visioni temporali" di Kentridge, mentre dovrete lasciare le grandi città per poter godere dell'arte del cinese Ai Wewei, l'artista che il regime sta cercando di zittire, anche con il carcere. Ma lui è disposto a tutto in nome della libertà d'espressione. I suoi capolavori sono esposti alla Galleria Continua (www.galleriacontinua.com) di San Gimignano (SI) e sono quelli di un "artigiano" versatile che utilizza la tradizione manuale del passato per dialogare con la società e la politica del presente.

Il fotografo Steve McCurry fa uno dei suoi viaggi intorno all'uomo, anche nella mostra allestita al Palazzo Ducale di Genova (www.palazzoducale.genova.it). È sua quella che per molti viene definita "la foto più famosa del mondo", ormai è entrata nell'imaginario collettivo, si tratta di "Sharbat Gula", la ragazzina dagli occhi verdi immortalata nel 1984 in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan. Oltre 200 foto, stampate in vari formati, corredano i mille metri quadrati della location, per un viaggio tra i ritratti catturati dal fotografo americano negli ultimi trent'anni.

Tele sacre e profane, bozzetti preparatori, dipinti restaurati per l'occasione e disegni compongono la mostra Giambattista Tiepolo. Luce, forma, colore, emozione ospitata a Villa Manin (www.villamanin-eventi.it) di Passariano (Udine), dimora dell'ultimo Doge di Venezia. Si racconta l'evoluzione stilistica di uno degli artisti veneziani più importanti del Settecento. Di grande impatto sono i dipinti di grandi dimensioni che testimoniano la filosofia del Tiepolo: "Li pittori devono procurare di riuscire nelle opere grandi [...], la mente del Pittore deve sempre tendere al Sublime, all'Eroico, alla Perfezione.

"L'arte "liquida" di Francis Bacon dialoga con il lavoro di cinque artisti internazionali contemporanei (Nathalie Djurberg, Adrian Ghenie, Arcangelo Sassolino, Chiharu Shiota, Annegret Soltau) per riflettere sulla condizione esistenziale dell'uomo e sulla rappresentazione della figura umana. Mancano pochi giorni alla chiusura della mostra Francis Bacon e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea, allestita a Firenze a Palazzo Strozzi (www.strozzina.org). Non mancate se siete nei dintorni, tra le chicche esposte l'ultimo grande dipinto dell'artista irlandese.

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