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Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2012 alle ore 18:14.

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«Voglio ricordare la ricercatrice che con il Premio Nobel del 1986 ha dato lustro al nostro Paese e alla ricerca scientifica. Ma soprattutto voglio ricordare l'esempio di una donna carismatica e tenace, che ha dato battaglia per tutta la vita per difendere i valori in cui credeva» dice il presidente del Consiglio Mario Monti ricordando la senatrice.

«Mi unisco a quanti, in Italia e in tutto il mondo piangono oggi la scomparsa di Rita Levi Montalcini. E' stata una donna straordinaria, un dono che raramente un Paese può vantare di possedere. Ha saputo sempre da che parte stare, ha servito sempre con tenacia incredibile le ragioni della democrazia e della libertà contro chi, in qualunque modo, le avesse potute mettere in discussione» dice l'ex premier Romano Prodi.
«Lei che aveva conosciuto l'orrore immane del nazifascismo e si era salvata dallo sterminio dell'olocausto. Rita ha speso una vita intera per la ricerca a beneficio dell'umanità, una vita per i giovani cui ha dato fiducia, per le donne dell'Africa cui ha dato speranza, una vita per il suo Paese servito con coraggio e determinazione nell'aula del Senato in momenti difficili e, a volte, drammatici. La ricordo così oggi, la ricorderò con gratitudine sempre e onorato dell'amicizia e dell'affetto che mi ha riservato. Una grande donna. Una grande scienziata. Una grande
combattente per la libertà».

«Mi unisco a tutti gli italiani che in questo momento rendono il doveroso omaggio a Rita Levi Montalcini. Una scienziata di grande valore, una donna che ha onorato l'Italia» ha dichiarato in una nota l'altro ex premier Silvio Berlusconi.

«Era una donna con la quale si stava bene insieme, era umile intelligente, piena di ironia» sono le prime parole che il premio Nobel per la letteratura Dario Fo (1997), dedica alla "collega" Nobel. «Quando parlavi con lei - ha continuato Dario Fo - capivi subito che dietro la sua conoscenza scientifica c'era anche tutta una storia di interessi non solo legati astrattamente alle sue competenze, ma alle ingiustizie del mondo come a quelle della politica». «Non a caso - sottolinea l'autore di Mistero buffo - l'ho conosciuta a un congresso dedicato alle responsabilità della scienza per quanto riguarda lo sviluppo della ricerca. Uno sviluppo che a volte può andare di pari passo con il guadagno,il denaro». E continua il premio Nobel Dario Fo: «Rita Levi Montalcini ti metteva subito a tuo agio. Non pensavi mai che dietro quella donna così piccola e fragile ci fosse un grande cervello».

Fra tante note commosse c'è anche spazio per la polemica. Francesco Storace, oggi segretario della Destra, fu protagonista in passato di un duro attacco polemico in Senato contro la senatrice a vita Montalcini, che con il suo voto sostenne sempre la maggioranza in bilico del premier Prodi. Storace disse infatti di volerle "consegnare delle stampelle". Una polemica che il sito del quotidiano la Repubblica ha rievocato ripubblicando oggi, dopo la scomparsa della grande scienziata, la lettera nella quale la senatrice a vita replicava alludendo alle radici fasciste: "Le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria", scrisse Montalcini.
«Cominciata la corsa elettorale, Repubblica e compagnia varia - è la replica su Facebook del leader della Destra - aprono le danze con lo sciacallaggio peggiore usando letteralmente la scomparsa di Rita Levi Montalcini. Una polemica politica chiusa davanti al capo dello Stato è il pretesto per evitare di parlare del grande sforzo che fu sostenuto dalla mia amministrazione per la fondazione Ebri».

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