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Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2013 alle ore 08:16.

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La scienza moderna è più utile a chiarire i predicati basati sui fatti che stanno alla fonte del dibattito normativo. I metodi della scienza moderna furono creati per fare - ridurre, analizzare, modellare e trarre conclusioni su come funzionino le cose in termini di struttura fisica e funzione.
La riflessione e la discussione etica sono più utili al negoziato, tra e riguardante i principi umanistici che costituiscono la diffusione della bioetica pubblica come l'uguaglianza, la giustizia, l'autonomia, la beneficienza e la persona. Il ragionamento bioetico pubblico cerca di distinguere quando, come e, soprattutto, perché il governo dovrebbe regolare il comportamento delle persone e delle istituzioni alla luce del significato morale dei progressi delle scienze biomediche e biotecnologiche, come questi progressi siano in relazione con cosa (e chi) siano gli esseri umani nel senso normativo (e, per estensione, come debbano essere trattati), e cosa richieda il bene comune.
La scelta sul se e come fare uso della scienza moderna o delle questioni etiche dipende quindi dal tipo di interrogativo etico pubblico che si sta considerando. Se l'interrogativo pubblico riguarda fondamentalmente una questione normativa, ciò impedisce alla scienza di fornire una risposta decisiva. Se questo, invece, è riconducibile a una questione empirica, allora la scienza dovrebbe essere chiamata in causa in modo da offrire la risposta migliore possibile.
Per la bioetica pubblica l'integrazione è quindi un esercizio mirato a identificare e comprendere il tipo di interrogativo pubblico che viene rivolto e distinguere se sia possibile o meno fornire una risposta grazie alla scienza. Identificare e fornire una normativa per i confini tra scienza e ragionamento morale nell'ambito della bioetica pubblica dipende dalla comprensione della relazione esistente tra l'interrogativo pubblico posto e le tipologie di risposte che la scienza è pronta a fornire.
Qual è, allora, l'approccio corretto al problema dell'integrazione? Stabilita l'incommensurabilità della scienza e del ragionamento etico, l'integrazione è, perciò, la funzione di definire e porre delle regole ai confini delle loro rispettive competenze. La scienza dovrebbe essere utilizzata soltanto per richieste empiriche e descrittive. Il ragionamento etico, al contrario, è adatto al disaccordo normativo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
lezione a venezia
Questo testo anticipa i contenuti
della lezione su «Scienza, bioetica pubblica e il problema dell'integrazione»
che il professor O. C. Snead,
docente di Bioetica pubblica
presso la Notre Dame University
(https://law.nd.edu/directory/
o-carter-snead/) terrà a Venezia,
al Marcianum e Asset (Alta Scuola Società Economia Teologia),
fondati dal cardinal Angelo Scola, martedì 15 gennaio

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