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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2013 alle ore 16:06.

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La finale di questo Saremo è l'apoteosi del «fazismo», quel particolare modo di far televisione inventato da Fabio Fazio che consiste nel mescolare l'alto con il basso, nello scomporre e sovvertire il format per poi ricomporlo pezzo dopo pezzo, come se fosse un puzzle. Prima disorientando, poi «riportando a casa» lo spettatore.

Sul versante della gara, la serata che sancirà il vincitore del sessantatreesimo Festival della canzone italiana si apre con Raphael Gualazzi, autore e interprete del brano «Sai ci basta un sogno», tra i più accreditati dalla critica. Il panista urbinate era stato invece il quattordicesimo a cantare giovedì a tarda ora e per la finale l'ordine di uscita sul palco si ribalta. Particolare che, stando al giudizio degli analisti, dovrebbe influire sulle dinamiche del televoto che contribuirà per un altro 25% al punteggio che determinerà gli equilibri finali. I «cavalli da battere», in questo momento, sono Marco Mengoni con «L'essenziale», i Modà con «Se si potesse non morire», Annalisa con «Scintille» e Chiara con «Il futuro che sarà», nelle prime quattro piazze della classifica provvisoria ma la differenza, in ogni caso, la dovrebbe fare la giuria di qualità presieduta dal compositore premio Oscar Nicola Piovani. Questo il motivo per cui anche Gualazzi, al momento quinto, e gli eccentrici Elio e le Storie Tese ora all'ottavo posto possono puntare al podio. Qualche difficoltà in più la potrebbe incontrare Malika Ayane, favorita alla vigilia ma oggi addirittura dodicesma.

Bocelli superstar con il figlio 18enne
Lo show si annuncia un mix misurato di registro alto e basso. Si pensi alla lista degli ospiti: il tenore Andrea Bocelli, quindi la 16enne cantante inglese Birdy, Lutz Forster, ballerino della Compagnia di Pina Bausch con il Maestro Daniel Harding, il comico Claudio Bisio (probabile siparietto con Luciana Littizzetto), la top model Bianca Balti che dovrebbe rispolverare il ruolo della valletta e il pilone della nazionale azzurra di rugby Martino Castrogiovanni. A Bocelli il ruolo della superstar: il tenore salirà sul palco del Teatro Ariston in maniera eccezionale: accanto a lui, al pianoforte, ci sarà il figlio maggiore Amos, nato 18 anni fa proprio mentre l'artista si esibiva al Festival con il brano «Con te partirò», divenuto poi un trionfo mondiale. La prima apparizione a Sanremo, però, risale all'anno precedente, il 1994, quando nella categoria Nuove Proposte aveva convinto pubblico e critica con un altro pezzo dal successo internazionale «Il mare calmo della sera». C'è da credere che sarà un'altra re-impatriata, genere nel quale Fazio non conta rivali.

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