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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2013 alle ore 08:24.

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«L'Islam sorto sei secoli dopo il Cristianesimo, è l'ultima, in ordine di tempo delle grandi religioni mondiali. La civiltà araba si assimilò una grande parte della cultura scientifica e filosofica dell'Ellenismo asiatico, e la trasmise all'Europa medioevale», in questi termini Leone Caetani, introduce il capitolo Oriente e Occidente degli Studi di Storia Orientale. Quando nel 1911, pubblica il primo e il terzo volume di quest'opera, l'Italia è immersa in piena revanche tardo coloniale. Sta per iniziare la guerra contro l'Impero turco per il possesso della Libia, quella che Gaetano Salvemini definirà lo «scatolone di sabbia». Le idee egemoni dei circoli nazionalisti, da quelle di D'Annunzio a quelle di Corradini, hanno piegato anche Giolitti alle ragioni di un'impresa coloniale che riscatti Adua.
Proprio in quegli anni impregnati dall'imperialismo occidentale, dove l'Oriente è soprattutto il terreno di confronto fra le potenze europee, Leone Caetani sostanzia la pubblicazione della parte migliore dei suoi studi sull'Islam destinati a diventare un punto di riferimento della storia arabo-musulmana, non solo in Italia. Fino ad allora, in un contesto dominato dall'euro-centrismo, l'Oriente è solo visto come espressione geografica, terra di conquista, alla quale si stenta a riconoscere una precisa identità culturale se non al massimo qualche alone esoterico di mistero.
Nobile di rango, discendente di due papi fra cui Bonifacio VIII, figlio di Onorato, ministro degli Esteri del governo Rudinì, marito di Vittoria Colonna, grazie anche alle larghe disponibilità economiche, si lancia nel progetto di un'opera storica analitica sulle origini dell'Islam, capace soprattutto di definire i tratti interiori di questo mondo. Lo fa attraverso lunghi viaggi e mettendo insieme una formidabile quanto rara biblioteca di testi arabi antichi. Ne trarrà i poderosi Annali dell'Islam in dieci volumi, alla cui scrittura intervallerà una breve esperienza di deputato.
A un secolo di distanza la «Fondazione Leone Caetani» e «l'Accademia Nazionale dei Lincei» ripropongono in anastatica gli Studi di storia orientale (La ristampa anastatica è integrata dalla pubblicazione dei capitoli rimasti inediti perché avrebbero dovuto comparire in altri due volumi).
L'opera di alta divulgazione storica, parte dalla figura di Maometto, racconta le prime vittorie del Califfato e il proselitismo forzato nel nord Africa, che in precedenza era stato cristiano. Un'analisi di lungimirante attualità, perché sin dalle prime battute alcune argomentazioni dello studioso appaino immediatamente adottabili alla luce della cosiddetta «primavera araba» e più in generale nella definizione geopolitica dell'Islam. Caetani, ad esempio, inquadra immediatamente il prevalere del tribalismo feudale sull'idea di una nazione, come pure la centralità del rapporto con la religione nella costruzione dello Stato.

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