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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2013 alle ore 16:53.

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Secondo posto e plauso unanime della critica a Sanremo, trionfo assoluto al Concertone del primo maggio, tour in corso che infila sold out: che vi piaccia o meno, Elio e le Storie Tese qui in Italia sono il gruppo del momento. Il 7 maggio esce il loro nuovo disco, «L'Album Biango» che, nel titolo e nella grafica, omaggia con irriverenza il capolavoro dei Beatles. Lo abbiamo ascoltato in anteprima e ve lo raccontiamo brano per brano.

Televisione russa/ Dannati forever
Intro «internazionalista» con una improbabile annunciatrice della Tv russa che nella lingua di Tolstoj discetta di Sanremo, citando quelli nell'Europa dell'Est rappresenterebbero i «punti fermi» dell'italica canzonetta: Adriano Celentano, Toto Cutugno e… Elio e le Storie Tese. Parte così «Dannati forever», primo dei due brani eseguito dagli Elii all'ultimo Festival. Pop elegante e scanzonato sull'ineluttabile destino di perdizione dell'uomo: «Qua come ti muovi commetti un peccato/ credi in un gruppetto di dei/ e poi li nomini invano». Erano i concitati giorni che fecero seguito alle dimissioni shock di papa Ratzinger. La suonarono all'Ariston indossando la tonaca e cambiando il testo: «pa-pa-pa-pa-paaa». Meravigliosamente folli.

La canzone mononota
Brano cui devono il secondo posto a Sanremo alla loro seconda partecipazione, prova di inarrivabile virtuosismo strumentale, concept incendiario: che senso ha «condurre un'esistenza di sforzi/ tallonando la chimera di una melodia composita» quando, per avere successo, ti basta una canzone di una nota sola? Manifesto anti-sanremese che, ironia della sorte, vince moralmente il Festival. Nella versione dell'album è Nek a indossare i panni del «cantante cambiato», al posto del chitarrista Cesareo.

Il ritmo della sala prove
Un'altra gemma: epopea in forma canzone della garage band che gli Elii furono, perché ogni gruppo che si rispetti ha cominciato in un garage, passo successivo l'approdo in sala prove. Se è vero che il gruppo di rock demenziale milanese non ha mai fatto mistero di ispirarsi a Frak Zappa, «Il ritmo della sala prove» sembra ricalcata sul modello di «Joe's garage». Con «la chitarra» che «dall'amplificatore/ esce a un volume che paura ti fa», «una cassa dell''impianto» che «non va/ e non l'aggiusteranno mai», «pelli rotte sui tamburi/ che suonano/ come i fustini del Dixan». Insomma: tutto un armamentario in cui, chiunque abbia mai suonato in una band, non faticherà a riconoscersi.

Lettere dal www/ Enlarge (your penis)
Esiste un argomento meno poetico dello spamming? Probabilmente no, ma gli Elii devono pensarla diversamente. «Lettere dal www» è una drammatica confidenza, pianoforte e voce, di Elio che rivela: «Oggi mi è arrivata una mail/ di una ragazza ucraina che/ mi vuol conoscere;/ mi ha visto su un sito». Lui la prende sul serio, cade in un vortice di spamming ma è contento e rivela: «La mia vita non era così interessante/ quando non c'era ancora la posta elettronica./ Le lettere degli amici/ le lettere della fidanzata/ le lettere di Equitalia». Un rock sincopato ci guida attraverso i bombardamenti pubblicitari cui tutti giorni siamo sottoposti: «Enlarge your penis/ enchase Viagra/ enchase cronografi».

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