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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2013 alle ore 11:59.

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Storia di «Star Trek», dal piccolo schermo ai film di J.J.Abrams - FotoStoria di «Star Trek», dal piccolo schermo ai film di J.J. Abrams - FotoStoria di «Star Trek», dal piccolo schermo ai film di J.J.AbramsStoria di «Star Trek», dal piccolo schermo ai film di J.J.AbramsStoria di «Star Trek», dal piccolo schermo ai film di J.J.AbramsStoria di «Star Trek», dal piccolo schermo ai film di J.J.Abrams

«Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale. Diretta all'esplorazione di nuovi mondi. Alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà. Fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima». Così si apriva ogni puntata della serie «Star Trek» del 1966: una frase che ha fatto la storia della televisione ed è rimasta nella memoria collettiva dei tanti appassionati.
Oggi, a quasi cinquant'anni di distanza, il mito rivive in «Into the Darkness», nuova fatica di J.J.Abrams che uscirà nelle nostre sale il 12 giugno.
Nel mezzo, altre quattro serie televisive e ben undici pellicole: un vero e proprio viaggio intermediale, ricco di curiosità e missioni fantascientifiche, che merita di essere ripercorso.

La televisione
Ideata da Gene Roddenberry (un aviatore decorato durante la seconda guerra mondiale che divenne uno sceneggiatore affermato dalla metà dagli anni '50), la saga di «Star Trek» debutta l'8 settembre 1966 sul canale Nbc. I due personaggi principali erano il Capitano Kirk, il comandante dell'Enterprise interpretato da William Shatner (da segnalare però che nell'episodio pilota c'era Jeffrey Hunter nei panni del Capitano Christopher Pike), e il signor Spock, l'ufficiale scientifico proveniente da Vulcano a cui prestò il volto Leonard Nimoy.

Nonostante si trattasse di un prodotto d'intrattenimento e dai fini commerciali, «Star Trek» propose tematiche importanti dal punto di vista sociale e politico: in piena guerra fredda, l'equipaggio era formato da persone di varie etnie e nazionalità (tra cui un russo, una donna afroamericana e un giapponese), la cui missione era quella di cercare, pacificamente, nuove forme di vita nell'universo.

La serie classica (il cui successo crebbe nel tempo) durò tre stagioni e si chiuse nel 1969.
Quattro anni dopo ne venne prodotta una seconda, totalmente d'animazione e intitolata sempre «Star Trek», oggi perlopiù dimenticata: furono realizzati 44 episodi che non influenzarono l'universo narrativo creato da Roddenberry.

Sul piccolo schermo, bisogna attendere il 1986 per seguire una nuova puntata del franchise: «Star Trek – The Next Generation» è ambientata ben 78 anni dopo gli eventi narrati in quella originale e presenta un nuovo equipaggio e una diversa astronave. Divisa in sette stagioni, «The Next Generation» vede tra i nuovi arrivati il capitano Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) che, da quel momento in poi, sarà uno dei grandi protagonisti della saga.

Nel 1991 Roddenberry muore poco dopo aver compiuto settant'anni (sarà uno dei primi a scegliere di disperdere le proprie ceneri nello spazio) ma il brand da lui creato continua a vivere e si arricchisce, dal 1993 al 1999, di una serie spin-off: «Deep Space Nine», in cui, per la prima volta, le avventure di «Star Trek» non sono ambientate a bordo di un'astronave ma all'interno di una stazione spaziale.

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