Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2013 alle ore 11:27.

My24
Margherita HackMargherita Hack

«Non ho paura della morte. Le mie battaglie e il mio impegno proseguiranno, nei limiti del possibile, sia come astrofisica sia come cittadina». Così parlava Margherita Hack in un'intervista rilasciata in occasione della pubblicazione del libro «Io credo», scritto assieme a don Pierluigi Di Piazza, una sorta di testamento spirituale di una studiosa atea che crede nella scienza e nel rispetto per ogni forma di essere vivente. Aveva compiuto 91 anni il 12 giugno scorso, era ricoverata da alcuni giorni all'ospedale di Cattinara, a Trieste.

Icona e riferimento dell'astrofisica mondiale, Hack era nata a Firenze nel 1922 e si era trasferita a Trieste nel 1963, dove viveva in una casa nel quartiere di Roiano. Senza figli, donna impegnata socialmente, vegetariana da sempre, grande divulgatrice, la Hack era anche una appassionata animalista: aveva otto gatti e un cane. Il suo ricovero era stato tenuto segreto per sua volontà, così come ha lasciato indicazioni di essere sepolta nel cimitero di Trieste senza alcuna funzione né rito ma con una cerimonia esclusivamente privata. Le persone che gli sono state vicine fino alla fine hanno riferito che per rispettare le sue volontà non saranno resi noti né giorno né orario della sepoltura. Hack è membro dell'Accademia dei Lincei, dell'Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society.

Nata da padre protestante e madre cattolica Hack si laurea nel 1945, con una tesi di astrofisica relativa a una ricerca sulle cefeidi, una classe di stelle variabili. Il lavoro viene condotto presso l'Osservatorio astronomico di Arcetri, luogo presso il quale inizia a occuparsi di spettroscopia stellare, che diventerà il suo principale campo di ricerca. Enorme lo sviluppo delle attività didattiche e di ricerca che Hack ha promosso all'università di Trieste, dove ha dato vita nel 1980 a un "Istituto di Astronomia" poi sostituito nel 1985 da un "Dipartimento di Astronomia", che la scienziata ha diretto fino al 1990.

Dal 1982 Hack ha inoltre curato una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa). La scienziata, inoltre, ha alternato la stesura di testi scientifici universitari, alla scrittura di testi a carattere divulgativo. Il trattato Stellar Spettroscopy, scritto a Berkeley nel 1959 assieme a Otto Struve (1897-1963) è considerato ancora oggi un testo fondamentale. Nel tempo Margherita Hack ha collaborato con numerosi giornali e periodici specializzati, fondando nel 1978 la rivista "L'Astronomia" di cui è stata a lungo direttore. Nel 1980 ha ricevuto il premio "Accademia dei Lincei" e nel 1987 il premio "Cultura della Presidenza del Consiglio".

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi