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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2013 alle ore 20:02.

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La Nosiola: Vino Santo ma non solo...

La Nosiola (molti la fanno precedere dall'articolo maschile "il") è un antico vitigno trentino, l'unico vitigno autoctono a bacca bianca . Il nome probabilmente deriva dal colore nocciola dei suoi tralci. Un tempo era diffuso su tutto il territorio mentre oggi, tranne qualche piccolo vigneto a macchia di leopardo, la sua coltivazione si restringe alla zona di Toblino e della Valle dei Laghi e alle colline di Trento e Pressano, per un totale di circa cento ettari vitati: incredibilmente pochi per un vitigno che è la Tradizione della viticoltura trentina.

Purtroppo nell'arco dei decenni è stata abbandonata dalla gran parte dei coltivatori, rischiando quasi di scomparire, a causa di alcune difficoltà di coltivazione, per la maturazione tardiva, l'incostanza della produzione e il non essere mai stata pagata molto dalle cooperative. Negli ultimi anni alcuni viticoltori ci si sono dedicati, riportandola nelle carte dei vini dei ristoranti e sulle tavole degli appassionati, senza però riuscire ad incrementarne in modo significativo la superficie vitata. Almeno si è evitato il rischio scomparsa! A me piace sottolineare le caratteristiche positive, e per certi versi uniche, del vitigno e dei vini che se ne possono ricavare.

È un vitigno che cresce su terreni poveri, di grande resistenza, che si esprime al meglio ad altitudini tra i 400 e i 500 metri, che sa trarre benefici dall'Ora del Garda, un vento che, da aprile, soffia puntuale nel pomeriggio. È un vitigno generoso nel darci un'uva di grande poliedricità in fase di vinificazione: si ottengono eccellenti risultati lavorando con l'acciaio, ma anche con fusti di acacia, vecchie barrique e persino con le anfore. E il risultato finale è un vino bianco, secco, gradevole e profumato, con una piacevole punta di amarognolo. Vino che, come ho avuto modo di assaggiare, si presta in modo straordinario all'invecchiamento. E quando dico invecchiamento, intendo non 5 e neppure 10, ma anche 15, 20 e più anni. L'altra declinazione della nosiola è in versione appassita, per realizzare il famoso Vino Santo del Trentino. Di seguito presento 2 cantine produttrici di 2 grandi vini nosiola, uno in versione bianco secco, l'altro in versione Vino Santo.

Pojer & Sandri – Faedo (TN)
L'azienda nasce nel 1975 grazie al sodalizio tra i poco più che ventenni Fiorentino Sandri e Mario Pojer: Fiorentino aveva ereditato circa due ettari di vigneto e Mario si era appena diplomato enologo a San Michele all'Adige. Mario racconta spesso, soprattutto quando apre uno dei suoi bianchi, di come passasse le sue licenze durante il servizio di leva, in vigneto o in cantina a far travasi, e non con la morosa: sarà vero? Il grande successo ottenuto fin da subito ha permesso ai due ragazzi di far crescere l'azienda, che attualmente ha quasi trenta ettari vitati e produce circa 250.000 bottiglie.

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