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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2013 alle ore 13:38.

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Marine Vacth in Giovane e bellaMarine Vacth in Giovane e bella

Nella prossima stagione le sale italiane assisteranno a un'invasione di attrici emergenti, affascinanti e di grande talento pronte a diventare delle vere e proprie stelle del panorama cinematografico internazionale. In primis Marine Vacth, modella e attrice francese classe 1990 (straordinariamente somigliante a Laetitia Casta), nuova musa di François Ozon, che l'ha scelta (facendo centro sia per l'aspetto grazioso e sensuale, sia per l'intensità recitativa) come protagonista di «Giovane e bella», presentato all'ultimo Festival di Cannes e da fine settembre nei nostri cinema.

Sempre dalla Francia provengono altre due attrici rivelazione scoperte sulla Croisette: Léa Seydoux (nata nel 1985) e Adèle Exarchopoulos (1993), semplicemente straordinarie in «La vie d'Adèle», pellicola che si è meritata la Palma d'Oro, diretta da Abdel Kechiche e in arrivo in Italia questo autunno. Se Léa Seydoux è un volto già conosciuto agli appassionati (ha recitato in «Midnight in Paris» di Woody Allen e in «Mission Impossible: protocollo fantasma» di Brad Bird), Adèle Exarchopoulos è stata una grande scommessa, vinta dall'autore tunisino.

Sul fronte a stelle e strisce, riflettori puntati su Jennifer Lawrence ed Emma Watson, entrambe nate nel 1990: la prima tornerà a vestire i panni di Katniss Everdeen in «Hunger Games-La ragazza di fuoco» e sarà protagonista di «Serena», nuovo lavoro di Susanne Bier; la seconda, sempre più distante dalla timida Hermione Granger della saga di «Harry Potter», arriverà sui grandi schermi in «Bling Ring» di Sofia Coppola (da settembre nelle nostre sale) e in «Noah» di Darren Aronofsky, film tra i più attesi del 2014.

Giovanissima, seppur sia già un'attrice di culto, è Chloë Moretz (nata nel 1997 ma con un curriculum invidiabile alle spalle: da «Dark Shadows» di Tim Burton a «Hugo Cabret» di Martin Scorsese) che, dopo aver rindossato la tutina di Hit-Girl in «Kick-Ass 2», sarà Carrie nell'omonimo film di Kimberly Pierce, nuovo adattamento del romanzo di Stephen King già portato al cinema da Brian De Palma nel 1976. La stessa strada che vorrebbe seguire la piccola Quvenzhané Wallis (di soli dieci anni), rivelazione di «Re della terra selvaggia», nuovamente in scena con «12 Years a Slave» di Steve McQueen e in «Annie» di Will Gluck, accanto a Cameron Diaz.

Non sono più delle emergenti, ma il loro fascino è ancora indiscutibile, Nicole Kidman (sarà Grace Kelly in «Grace di Monaco» di Olivier Dahan), Charlotte Gainsbourg (pronta a mettersi a nudo in «Nymphomaniac» di Lars von Trier) e la magnetica Tilda Swinton, protagonista di quattro tra i titoli più attesi dei prossimi mesi: «Only Lovers Left Alive» di Jim Jarmusch (visto al Festival di Cannes), «The Zero Theorem» di Terry Gilliam, «The Grand Budapest Hotel» di Wes Anderson e «Snowpiercer» di Bong Joon-ho.

A Hollywood potrebbe essere anche l'anno di Sandra Bullock, interprete spesso sottovalutata, che dovrà dimostrare tutto il suo talento in «Gravity» di Alfonso Cuarón, film d'apertura della Mostra di Venezia, in cui sarà a lungo in scena da sola, sperduta in mezzo allo spazio. E c'è già chi la dà tra i nomi papabili per la corsa ai prossimi premi Oscar. Infine, una segnalazione per un'attrice tutta da scoprire: Paulina García, nata in Cile nel 1960, che il pubblico italiano conoscerà in «Gloria» di Sebastián Lelio (verrà distribuito nel corso della stagione autunnale) grazie al quale ha vinto un meritatissimo Orso d'argento come Miglior Attrice all'ultimo Festival di Berlino.

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