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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2013 alle ore 10:21.

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Gli One Direction festeggiano il terzo compleanno - Manuale per i genitori

Fermateli voi questi cinque ragazzi, se ne siete capaci. Gli One Direction, a tre anni e una manciata di giorni dalla loro nascita, continuano a macinare primati come fossero il Milan di Capello, la Juve di Lippi o il Foggia di Zeman: pare proprio che ogni colpo finisca in buca se a maneggiare la stecca ci sono Niall, Harry, Liam, Louis e Zayn. L'ultima impresa si chiama un po' enfaticamente «Best Song Ever», brano il cui video, messo in rotazione il 22 luglio, è subito finito in cima alla lista dei più visti di sempre.
Sulla piattaforma Vevo la clip ha battuto ogni record totalizzando qualcosa come 12,3 milioni di visualizzazioni in 24 ore.

Il video diretto da Ben Winston - nel quale i cinque anglofoni giovincelli si concedono un po' di sana autoironia sul ruolo di popstar planetarie, mostrandosi in combutta con senescenti signori dello showbiz pronti a imporre loro stili e movenze - infila utenti un giorno dopo l'alto sino a raggiungere, a oggi, circa 28 milioni di views su Vevo @ YouTube. E il successo va ben oltre i monitor dei pc e gli schermi a led degli smartphone: anche l'Ep di «Best Song Ever» funziona, tanto da essersi piazzato al primo posto degli album venduti su iTunes in 67 Paesi.

L'album contiene quattro tracce: la title track, dal riff abbastanza simile a quello della nobilissima «Baba o' Riley» degli Who, più due remix, «Jump Smokers» e «Kat Krazy,» oltre a «Kiss You» in una versione live tratta dal film in uscita il 5 settembre «One Direction: This Is Us». Posizione numero uno anche per il singolo «Best Song Ever» in ben 30 Paesi, tra cui Italia, Stati Uniti, Australia, Canada, Messico, Svezia, Brasile, Hong Kong e Indonesia. E ovviamente in Inghilterra, loro Paese d'origine. Proprio a quelle latitudini il 23 luglio del 2010, praticamente tre anni fa, i cinque giovincelli candidatisi ciascuno per conto suo a partecipare a X-Factor per la categoria ragazzi furono «assemblati» in boy band da quel diavolaccio di Simon Cowell, mentre erano in corso i bootcamp alla Wembley Arena. Adesso festeggiano a suon di record quella felice intuizione. Perché il successo a volte può dipendere da un curioso scherzo del destino.

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