Col contributo degli eretici

Lasciamo l'antica letteratura cristiana e affacciamoci, infine, su quella medievale latina con un testo biografico che ha per protagonista un monaco cisterciense dell'abbazia inglese di Rievaulx, Aelredo, vissuto nel XII secolo. Alle spalle egli aveva una fulgida carriera politica: era stato intendente generale del re Davide di Scozia, ma questo «Bernardo del Nord» come lo definì lo studioso David Knowles, si convertì al rigore monastico nel quale, però, infuse «la dolcezza gentile, la radiosa affettuosità e una vasta capacità di simpatia... che erano le caratteristiche più spiccate» della sua personalità, come ancora affermava Knowles. È per questa via che egli lasciò un'impronta profonda nella storia non solo dei Cisterciensi, ma anche della Chiesa d'Inghilterra, ed è ciò che attesta il racconto agiografico Vita Aelredi che il suo segretario e infermiere Walter Daniel compose poco dopo la morte del suo maestro. Il vessillo di Aelredo rimane, comunque, la sua opera intitolata De spirituali amicitia, un'amicizia prima di tutto con Cristo, ma anche tra i membri della comunità, nella consapevolezza che «tutta la dolcezza della terra e tutta la dolcezza del cielo è l'umanità di Cristo» (così nel suo Sermo 68,8).
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Emanuela Prinzivalli, Manlio Simonetti, La teologia degli antichi cristiani (secoli I-V), Morcelliana, Brescia, pagg. 442, € 30,00
Minucio Felice, Octavius, Atti e passioni dei martiri africani, a cura di Mario Spinelli, Città Nuova, Roma,
pagg. 404, € 82,00
Walter Daniel, Vita di Aelredo di Rievaulx, a cura di Antonio Tombolini, con una presentazione di Inos Biffi,
Jaca Book, Milano, pagg. 234, € 24,00