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Questo articolo è stato pubblicato il 15 agosto 2013 alle ore 19:56.

Un sacco bello
Vedi alla voce estate in città. Il fortunato esordio cinematografico di Carlo Verdone è ambientato in un'assolata (e deserta) Roma ferragostana che fa da sfondo alle vicende dei suoi indimenticabili personaggi: il coatto Enzo, alle prese con l'organizzazione di un sex tour in Polonia; il bonaccione Leo, vicinissimo al flirt con una bella ragazza spagnola salvo scoprire, al dunque, che è fidanzata; il fricchettone Ruggero che, in una comune di Città della Pieve, sostiene di aver avuto l'illuminazione. Il caldo, per chi resta in città, può fare brutti scherzi.
Sapore di mare
A ciascuno il suo, pure in fatto di operazioni nostalgia. Agli Usa i giorni felici dei Fifties, agli italiani i favolosi anni Sessanta. Agli americani «American Graffiti», a noialtri «Sapore di mare», blockbuster girato nel 1983 da Carlo Vanzina a Forte dei Marmi con l'intento di rievocare un'estate tipo del decennio del boom. Il film appare didascalico, probabilmente per una sorta di ansia di prestazione (e di spiegazione) nei confronti del pubblico giovane, ma il reclutamento massiccio di stelle e stelline del cinema italiano anni Ottanta (da Jerry Calà a Marina Suma, da Christian De Sica a Isabella Ferrari) e la colonna sonora imbottita di Eduardo Vianello ne assicurano il successo di botteghino… e l'immancabile sequel.
Caro diario
Altro assaggio di estate cittadina, stavolta però d'autore: Nanni Moretti ambienta in una Roma svuotatasi per il caldo agostano il primo capitolo dell'autobiografica pellicola del '93 nella quale si dichiara «uno splendido quarantenne». Il cineasta che sfreccia sulla Vespa, schivando i cinema che d'estate proiettano solo film porno o horror e improvvisando un ballo sulle note di «Didi», resta una delle più celebri visioni «alternative» del Ferragosto che la storia del cinema italiano annoveri.
Ferie d'agosto
Sembra la più tipica delle commedie estive ma è qualcosa di più la seconda prova di Paolo Virzì, datata 1995. Succede tutto a Ventotene, isola del litorale laziale nella quale si ritrovano alle prese con una difficile coabitazione vacanziera un comitiva di intellettuali, facente capo a Silvio Orlando, e una di parvenu che ruota intorno al personaggio di Ennio Fantastichini. Ne esce fuori una miscela esplosiva di personale e politico che deflagra in tante risate e pure qualche riflessione. E fa intuire tutta la stoffa del regista livornese.
Pranzo di Ferragosto
Caso della stagione cinematografica 2008, opera low budget di un esordiente sessantenne che convince la critica, fa incetta di premi e porta pure un bel po' di gente in sala. Miracolo che riesce a Gianni Di Gregorio, regista e attore protagonista che costruisce intorno al suo personaggio una commedia semplice quanto efficace. Un uomo di mezza età il 15 agosto si ritrova a gestire una improbabile comitiva di vecchiette tra equivoci e situazioni grottesche. Evidentemente un altro cinema è possibile. Pure a Ferragosto.

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