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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2013 alle ore 17:25.

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Disperato, erotico, rock. A Modena i disegni proibiti di John Lennon - Foto

«Il mio ruolo nella società, il ruolo di ogni artista e poeta, è provare a esprimere ciò che noi tutti sentiamo. Non dire alla gente come sentire. Non come un predicatore, non come un leader, ma come un riflesso di tutti noi». Così parlò John Winston Lennon da Liverpool all'apice della sua parabola di genio compreso e qualche volta pure abbastanza frainteso.

Uno che spese la propria tenera e disperata adolescenza da hooligan (all'epoca si diceva teddy boy) a provare ad affermarsi come artista, frequentando senza grossi esiti il Liverpool College of Art, per poi ritrovarsi, chitarra elettrica in mano, a fondare la rock and roll band più grande di tutti i tempi. Uno che, musica o no, di cose da dire ne aveva sin troppe, ma se ne sarebbe accorto soltanto il 9 novembre 1966, dopo il fatidico incontro con una certa Yoko Ono. A Lennon artista «non-finito» che giocò spesso e volentieri a violare i limiti dell'arte - che si trattasse della forma canzone o della censura di Sua Maestà - è dedicata la mostra «All you need is love. John Lennon artista, attore, performer», in programma alla Galleria Civica di Modena dal 13 settembre al 20 ottobre. La prima che, qui da noi, indaga la figura dell'uomo che inventò i Beatles prescindendo dalle sette note. Un ritardo difficile da motivare quello italiano, soprattutto se si considera la vastità della produzione extra musicale del Nostro. Che tanto per cominciare ha sempre avuto un rapporto istintivo, confidenziale e ironico con il disegno.

Schizzi di erotismo
Lo dimostra la cartella di 14 litografie intitolata «Bag One», pensata da John come regalo di nozze per Yoko in occasione del loro matrimonio nel 1969. Lo scambio degli anelli, il celebre bed-in per la pace di Amsterdam e Montreal, la luna di miele, momenti della loro intimità sono i soggetti scelti da Lennon per questa serie di immagini sempre taglienti. «Bag One» venne esposta per la prima volta il 15 gennaio 1970 alla London Arts Gallery e immediatamente sequestrata da Scotland Yard per l'alto tasso di erotismo di cui erano permeate le stampe. La mostra di Modena propone il catalogo originale dell'esposizione delle litografie allestita nel febbraio 1970 alla Nordness Galleries di New York e il cofanetto originale con le riproduzioni in bianco e nero realizzato a cura della Galleria Ponte Sisto di Roma nel 1971.

Soldato semplice John
Poi c'è il rapporto tra Lennon e il cinema: l'esposizione modenese non reca traccia di «A Hard Day's Night», «Help», «Magical Mystery Tour» e «Let it Be», ossia le quattro pellicole che Lennon interpretò da Beatle, ma parte da «Come ho vinto la guerra», cult movie pacifista diretto nel 1967 dal genio del Free Cinema Richard Lester. Fu la prima vera «fuga» dai Fab Four di John, impegnato nei panni del soldato semplice Gripweed. E per la prima volta vi indossò gli occhialini tondi che sarebbero diventati un tratto imprescindibile del suo volto santo. Del film sono in mostra tutte le locandine e i manifesti realizzati con effervescente fantasia grafica per il suo lancio in Italia, nonché altri materiali iconografici ed editoriali a esso dedicati. Poi c'è la video-arte: la mostra modenese propone infatti gli introvabili «Smile», «Rape», «Fly» e «Up Your Legs», ambiziosi filmati warholiani che il genio di «Nowhere Man» tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta realizzò a quattro mani con Yoko.

Tra provocazione e non-sense
L'esposizione comprende quindi la copia originale della rivista «Rolling Stone» del gennaio 1981 che reca in copertina il celebre ritratto di Ono e Lennon scattato da Annie Leibovitz nel 1980 a poche ore dall'assassinio dell'ex Beatle, «Build Around It/Danger Box», opera realizzata sempre assieme a Yoko nel ‘68, e un poster dello stesso anno dal titolo «Love is all you need» che ritrae un nudo della coppia Yoko - John. Completa il quadro la riscoperta del Lennon scrittore non-sense: «Civico 103», house organ della Galleria, nel numero speciale dedicato alla mostra proporrà infatti il racconto in versi «Toy Boy», mai tradotto prima d'ora in Italia. Una raccomandazione: non vi aspettate lezioni dalle sue opere. L'arte, per Zio John, era tutta un'altra cosa.

«All you need is love. John Lennon, artista, attore performer»
Modena, Galleria Civica, dal 13 settembre al 20 ottobre 2013
A cura di Enzo Gentile, Marco Pierini e Antonio Taormina

www.galleriacivicadimodena.it

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