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Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2013 alle ore 08:40.

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Tra gli appuntamenti extra della Biennale ve ne sono altri dedicati all'artista e la sua città, che non arrivano però a rendere l'evidenza di un rapporto diretto e dichiarato con il passato come questo alla Scuola Grande di San Rocco. Con l'iniziativa Vedova plurimo i Musei Civici Veneziani, sempre sotto la regia di Germano Celant, hanno inserito opere nei diversi contesti museali del Correr, di Ca' Pesaro e di Ca' Rezzonico, in un'operazione più che sensata dal punto di vista concettuale e culturale, ma visivamente meno efficace. È appagante sotto ogni aspetto la visita alla sede della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova alle Zattere, che espone fino al 24 novembre i ... Cosiddetti carnevali. Si tratta di nove assemblaggi di carta, legno, plastica, carboni, tela, pastelli, pittura.
Realizzati tra il 1977 e il 1983, sono in parte inediti anche perchè Vedova non li ha intesi come opere da esporre; cosicché, non esibito, «questo ciclo non ha costituito un territorio condiviso, contestuale e relazionale», spiega Celant nel breve ma intenso testo introduttivo del catalogo edito da Skira. È stata una sorta di rimozione da parte dell'artista che lascia così aperta al critico e al fruitore la chiave di lettura di un tema che di per sé gioca sull'ambiguità: quello tutto veneziano della maschera e del carnevale.
A Venezia aveva riaperto solo nel 1979, dopo l'interruzione dovuta all'occupazione francese e austriaca; pertanto è prima il Carnevale di Rio de Janeiro, già nel 1954, a stimolare l'artista verso il tema. Col tempo lo sviluppa, nel gioco tutto vedoviano di contrasti tra polarità ostili di essere e apparire, forma e contenuto, vita e morte. Negli anni Ottanta, poi, la maschera assume per l'artista una valenza più critica, all'interno della sua denuncia per una pittura, e per una vita, fatte di futili apparenze. Quelle sagome informi, nel magma cromatico di bianco e nero in cui la maschera viene fagocitata, scandiscono il suggestivo Spazio Vedova di Renzo Piano. Qui, la Venezia di Vedova appare cupa e monocroma e il suo Carnevale si fa reiterato rito iniziatico di rigenerazione, attraverso la pittura e oltre la pittura.
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le mostre
Sono diverse le iniziative dedicata a Emilio Vedova (1919-2006) curate da Germano Celant e coordinate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.
I Musei Civici con «Vedova plurimo» inseriscono sue opere nei percorsi museali di Correr, Ca' Rezzonico e Ca' Pesaro (fino al 13 ottobre, info 041/2405211, www.visitmuve.it).
Nella sede della Fondazione alle Zattere, fino al 24 novembre, «Cosiddetti carnevali» (info 041/5201959; www.fondazionevedova.org ,
catalogo Skira).
Alla Scuola Grande di San Rocco
«Vedova Tintoretto»,
fino al 3 novembre
(info 041/2201268; www.scuolagrandedisanrocco.it . Catalogo Marsilio).

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