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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2013 alle ore 08:44.

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Certe cose traggono vantaggio dagli scossoni; prosperano e crescono quando sono esposte alla volatilità, al caso, al disordine e ai fattori di stress, e amano l'avventura, il rischio e l'incertezza. Eppure, nonostante l'onnipresenza del fenomeno, non esiste una parola che descriva l'esatto opposto di fragile. Chiamiamolo allora «antifragile».
L'antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza. Ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso; l'antifragile migliora. Questa qualità è alla base di tutto ciò che muta nel tempo: l'evoluzione, la cultura, le idee, le rivoluzioni, i sistemi politici, l'innovazione tecnologica, il successo culturale ed economico, la sopravvivenza delle aziende, le buone ricette (per esempio il brodo di pollo o la bistecca alla tartara con un goccio di cognac), lo sviluppo di città, civiltà, sistemi giuridici, foreste equatoriali, la resistenza dei batteri… persino la vita della nostra specie su questo pianeta. Ed è l'antifragilità a determinare il confine tra ciò che vive ed è organico (o complesso), come per esempio il corpo umano, e ciò che è inerte, per esempio un oggetto come la graffettatrice che abbiamo sulla scrivania.
L'antifragile ama il caso e l'incertezza, il che significa anche, ed è fondamentale, che ama l'errore, o perlomeno un certo tipo di errori. L'antifragilità possiede la singolare caratteristica di consentirci di affrontare l'ignoto, di fare le cose senza comprenderle e di farle bene. Permettete che mi spinga più in là: grazie all'antifragilità siamo molto più bravi a fare che a pensare. Preferirei senz'altro essere stupido e antifragile che intelligente e fragile.
È facile, guardandosi intorno, individuare elementi a cui piace una certa dose di fattori di stress e volatilità: i sistemi economici, il nostro corpo, la nostra alimentazione (pare che il diabete e molte altre patologie moderne siano associate alla mancanza di casualità nella nutrizione e all'assenza dei fattori di stress dati da un digiuno sporadico), la nostra psiche. Esistono persino contratti finanziari antifragili: sono quelli espressamente concepiti per trarre vantaggio dalla volatilità del mercato.
L'antifragilità ci fa capire meglio la fragilità. Così come non possiamo migliorare la salute senza attenuare la malattia, né accrescere il patrimonio senza prima ridurre le perdite, l'antifragilità e la fragilità rappresentano gradi diversi del medesimo spettro.
Comprendendo il meccanismo dell'antifragilità, possiamo creare un'ampia guida sistematica al processo decisionale non predittivo in condizioni di incertezza negli affari, in politica, in medicina e nella vita in generale: ovunque prevalga l'ignoto, in qualunque situazione caratterizzata da casualità, imprevedibilità, opacità o da una comprensione parziale delle cose.

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