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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2013 alle ore 12:09.

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Hayao Miyazaki (Ap)Hayao Miyazaki (Ap)

Hayao Miyazaki, maestro giapponese dell'animazione, ha ufficializzato in una conferenza stampa a Tokyo di fronte a una platea di 600 giornalisti, il suo ritiro dalla regia pur assicurando di voler continuare a «lavorare per dieci anni ancora. Vorrei farlo, ma ho pensato che fare film non è più il mio lavoro», ha detto dopo l'annuncio anticipato al Festival di Venezia appena lo scorso primo settembre pronunciato dal direttore dello Studio Ghibli, Koji Hoshino.

L'addio ironico: lavorare curvo sulla scrivania non è più così comodo
«Questa volta è vero, l'ho detto al produttore», ha osservato Miyazaki in merito ai propositi di ritirarsi già espressi in passato e poi disattesi. Il maestro venerato in patria e molto perfezionista ha anche aggiunto: «La realizzazione dell'ultimo film di animazione («Il vento si leva», presentato a Venezia anche se è già disponibile nelle sale cinematografiche in Giappone), ha richiesto 5 anni di impegno. Se pensassi a uno nuovo, ce ne vorrebbero altri sei o sette di anni per completarlo, quando tra pochi mesi di anni ne avrò 73. Quindi, vorrebbe dire avere 80 anni». Per essere più convincente di fronte alle richieste di chiarimenti dei giornalisti, senza rinunciare alla sua consueta ironia, Miyazaki si è sfilato gli occhiali e curvato sul tavolo al fine di simulare come è costretto a disegnare ora: «Non è più comodo. Preferisco concentrarmi su altre cose negli anni a venire. Sarò libero, ma fino a quando potrò prendere la mia auto e andare agli studi lo farò». Tra i progetti futuri quello del rinnovamento del Museo Ghibli, che si trova a Tokyo, ed è dedicato alle sue opere.

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