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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2013 alle ore 14:17.

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Il fenomeno Lugana: un bianco di successo

La Lugana è una piccola regione con circa 1.200 ettari vitati a cavallo delle province di Brescia e Verona, quindi al confine tra Lombardia e Veneto, il cui simbolo è uno splendido vino bianco.
Si sviluppa lungo la piana morenica a sud del lago di Garda.
Anticamente era in gran parte un luogo acquitrinoso, una boscaglia paludosa che fu bonificata, sembra, a partire dal Quattrocento.

Ci sono testimonianze storiche sulla vite risalenti addirittura all'Età del Bronzo: vinaccioli di Vitis silvestris ritrovati presso le palafitte di Peschiera del Garda.
Si parla di tradizioni, o leggende che dir si voglia, relative al poeta Catullo ed al re ostrogoto Teodato.
Per tornare ai giorni nostri, la denominazione Lugana è nata nel 1967, tra le prime in Italia. Il Consorzio di Tutela nel 1990.
Questo splendido vino bianco proviene da una varietà locale del vitigno Trebbiano, il Trebbiano di Lugana o Turbiana, che beneficia da un lato del microclima temperato del lago di Garda, dall'altro dei terreni argillosi della zona.

Oltre alle tradizionali versioni base, Superiore e Riserva, il disciplinare permette 2 tipologie estremamente interessanti: lo Spumante e la Vendemmia Tardiva.
Mi piace molto parlare di Lugana per diversi motivi, il primo di carattere economico territoriale: in un momento così difficile per la nostra economia, i produttori di questa denominazione sono riusciti a conquistarsi negli ultimi 10-15 un posto di tutto rispetto nel panorama vinicolo internazionale, tanto che ormai ogni anno la loro produzione viene totalmente venduta, e moltissimo anche all'estero, con possibilità di riconoscere ai viticoltori un congruo prezzo per le uve, e quindi far girare tutta la filiera.
Il secondo motivo è di carattere più enologico: credo che il Lugana sia uno dei bianchi italiani più adatti all'invecchiamento, e diverse cantine del territorio hanno sposato questa filosofia, in particolare Ca' Lojera, di cui scrivo di seguito.

Ca' Lojera – Sirmione (BS)
L'azienda sita a Sirmione (BS), è stata fondata a fine anni '80 da Franco ed Ambra Tiraboschi.
Franco proviene da una storica famiglia di imprenditori agricoli del bresciano, ma non nel vino, bensì nella zootecnia, Ambra è di Lugana, frazione di Sirmione.
Nel 1992 fanno la loro prima vendemmia, pensando di vendere l'uva.
E' la sfortuna, anche se col senno di poi possiamo dire il contrario, a farli diventare vigneron: chi gli aveva promesso di comprare l'uva non la ritira, per cui sono costretti ad industriarsi per vinificare !
Ambra è molto tenera quando racconta la loro storia, di Franco che a quasi sessanta primavere inizia questa avventura, in anni in cui il Lugana non aveva ancora acquistato la fama e la notorietà attuali.
Gli altri produttori li esortavano a non mollare, a non arrendersi, perchè prima o poi sarebbero usciti dal tunnel.
Ed è proprio quello che è successo: la denominazione Lugana ha ottenuto riconoscimenti e grandi richieste dei propri vini, soprattutto all'estero, da almeno 10 anni.
Un progetto molto interessante di Ca'Lojera è legato alla realizzazione di un Lugana che sia ancora fresco dopo 15 anni, progetto che si è concretizzato con l'etichetta Lugana del Lupo, ed a cui io credo molto, convinto delle potenzialità del vitigno. Spero di poterlo assaggiare quanto prima.
Gli ettari vitati a Turbiana sono 18, attorno al lago di Garda, a cui si aggiungono poco meno di 2 ettari sul monte della Guardia, dove sono coltivate le varietà bordolesi a bacca rossa.
In totale si producono circa 130.000 bottiglie, per sole 4 etichette.
L'enologo è Alberto Musatti.
Ho assaggiato il vino base, il Lugana DOC Ca' Lojera 2012.

Lugana DOC Ca' Lojera 2012
Vino bianco fermo ottenuto da uve in purezza di Trebbiano di Lugana, chiamato anche Turbiana.
Il tenore alcolico è del 13 %.
Nell'annata 2012 se ne sono prodotte circa 80.000 bottiglie.
La vinificazione è in acciaio.
Molteplici gli abbinamenti, dagli aperitivi ai primi piatti. Splendido con i piatti di pesce di lago
Si presenta di un classico giallo paglierino dai riflessi verdognoli,
Al naso mi piace molto, per equilibrio e delicatezza: evidenti le note floreali ed il frutto bianco, gli agrumi, prevalentemente mandarino, ma anche un tocco balsamico e di erbe officinali.
In bocca ritornano le mie impressioni iniziali: fresco, giovane, equilibrato, vivo, con una delicata nota sapida.
Di buona e delicata persistenza. Vino adatto sia agli appassionati che ai meno esperti.
Prezzo in enoteca: 9 Euro

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