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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2013 alle ore 07:49.
L'ultima modifica è del 25 ottobre 2013 alle ore 16:44.

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Lorenzo Iuracà sul palco della X Factor ArenaLorenzo Iuracà sul palco della X Factor Arena

Non si è capito bene come sia riuscito a entrare, ma il suo talento incerto ha fatto subito giustizia di ogni dubbio: il cantautore livornese Lorenzo Iuracà è il primo eliminato della settima edizione di X Factor.

Morgan, giudice della categoria Under Uomini per l'occasione acconciato come il Lou Reed di «Sally can't dance», non digerisce la scelta unanime dei tre colleghi, la mette sul personale, sbotta e finisce per prendersela con Elio, reo di aver salvato i Free Boys allo spareggio finale. L'esordio della fase live del talent show, andato in onda ieri sera in prime time su Sky Uno, passata la mezzanotte assume i toni della rissa da saloon con scazzottate, sedie che volano e bottiglie frantumate in testa, poi alla fine si torna a bere tutti insieme. Siamo insomma sicuri che giovedì prossimo si ricomporranno le liti, per la seconda puntata destinata ad accogliere di nuovo Roberta Pompa e Mr. Rain & Osso, concorrenti usciti agli Home Visit che, grazie ai voti finora ricevuti dal pubblico, si giocheranno il ripescaggio attraverso il meccanismo della Enel Green Card.

Iuracà clone di Mengoni
Tolte prevedibili esigenze di sceneggiatura, abbiamo difficoltà a comprendere lo scomposto disappunto di Morgan, giudice più esperto e astuto tra i quattro. Credevamo fosse consapevole di aver messo a punto un esperimento genetico prendendo Iuracà, trasformandolo in una specie di Marco Mengoni in sedicesimi e affidandogli una chicca come «Se sapessi come fai» di Luigi Tenco. Il ragazzo non convince e si ritrova al ballottaggio con i Free Boys, acerba boy band tutelata da Simona Ventura. Alle audizioni si erano qualificati in due, al concorso si sono ritrovati in tre per il raggiungimento della soglia dei fatidici 16 anni del più piccolo dei membri. Ieri è stato come se avessero diluito in acqua e zucchero la già melensa «Baby can I hold you» di Tracy Chapman. Roba da curva glicemica. Lo spareggio ha luogo dopo mezzanotte ed è una beffa: i Free Boys sono minorenni, la legge non consente loro di apparire in Tv all'ora delle streghe e così vanno in onda le loro registrazioni di «Umbrella» e «Grazie perché» a cappella. Lorenzo prova a difendersi con «Emozioni» di Lucio Battisti e «Kiss from a rose» ma non convince Mika, Elio e Simona Ventura che gli votano contro scatenando l'ira funesta di messer Marco Castoldi. E così l'ex leader del Bluvertigo, a fine trasmissione, dispensa fiori ai colleghi giurati per celebrare quello che a suo avviso è il rito funebre della «ragionevolezza».

La grandeur di X Factor
Agli spettatori più smaliziati non sarà sfuggito che certi eccessi, se ben gestiti come è stato ieri (al contrario di quanto avvenne l'anno scorso con l'epurata Arisa), rappresentano il sale nella minestra dello show. Piatto in ogni caso ricco tra ospiti, performance e rappresentazioni sceniche. Partenza all'insegna della grandeur «icsfactoresca», prima con il medley delle vincitrici delle ultime due edizioni Chiara Galiazzo e Francesca Michelin, poi con l'epifania del bravo-presentatore Alessandro Cattelan che introduce i giudici, quindi con i concorrenti che cantano assieme a Elisa, ospite perfetta quanto può esserlo il cantante con un disco in uscita. Per non parlare della benedizione videoregistrata degli One Direction. Nella X Factor Arena passa con disinvoltura da un Cattelan all'altro: le svedesine Icona Pop a metà serata scoprono infatti il dito medio di Maurizio durante l'esecuzione della hit «I love it».

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