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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2013 alle ore 15:18.
L'ultima modifica è del 04 novembre 2013 alle ore 15:35.

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Zalone come nessuno. Luca Medici in arte Checco Zalone, per gli esercenti ormai San Checco, batte tutti e pure se stesso, oltre ogni rosea aspettativa. In quattro giorni il nuovo film Sole a catinelle, che occupa oltre 1200 schermi, ha incassato 18 milioni 600 mila euro secondo i dati Cinetel, ma in totale al produttore Pietro Valsecchi e al distributore Medusa risultano circa 20 milioni di euro, un risultato pazzesco.

Zalone batte se stesso, nel senso del precedente film Che bella giornata che pure era stato record sia nel primo weekend sia di incassi totali, intorno ai 45 milioni.

Storia di un papà un po' cialtrone che promette al figlio una vacanza da sogno se prenderà tutti i 10 a scuola e delle conseguenti avventure dei due improvvisati e inadeguati nel mondo dorato dei ricchi, Sole a catinelle fa respirare aria salubre agli esercenti cinematografici alle prese con una stagione grama che, specie nei piccoli centri, li ha messi in seria difficoltà per il futuro. Zalone non commenta, il primo giorno si era augurato, anche per placare gli entusiasmi del suo scopritore cinematografico Pietro Valsecchi, «di incassare meno per rilassarci tutti», ma era chiara la boutade.

Da Medusa, il vice presidente e ad Giampaolo Letta, nel sottolineare l'obiettivo centrato da Zalone e dal fedele regista Gennaro Nunziante, sottolinea che «c'è molta soddisfazione tra il mercato cinematografico che aspettava questo film col quale abbiamo regalato più di un sorriso in un momento delicato. Siamo ugualmente felici per gli esercenti, soprattutto quelli di provincia, e contenti perché il risultato ottenuto fuori dal Natale, con un film per tutta la famiglia, è il frutto, oltre alla qualità del film in sé, di un imponente sforzo distributivo e promozionale».

Agli esercenti, cui va ben il 50% del costo del biglietto, pensa anche Valsecchi. «Tanti cinema in crisi potranno salvarsi con questi introiti, ma non si tratta di un miracolo, qui non c'è San Checco, qui c'è un lavoro ben fatto e curato. Fare la commedia è la cosa più difficile che ci sia, farla bene, divertente e semplice ancora di più. In tanti provano a fare le commedie pensando di incassare, ma non è un genere a fare il successo».

Si può osservare che, per chi voglia andare al cinema in questi giorni, è impossibile da evitare il film di Nunziante, programmato in 1200 sale. «Sono balle, a quale film d'autore avrebbe tolto schermi? Sono circuiti diversi, chi va a cercare la commedia di Zalone vuole trovare qualcosa di divertente e rilassante, vuole guardare la realtà in maniera ironica. Il film d'autore ha un altro pubblico, meno familiare e anche altre sale. Non credo proprio che abbia tolto niente».

Secondo il produttore questo successo «mette in moto tutto il settore e tanti talenti che vogliono emergere possono sperare, così come gli operatori di cinema che vogliono trovare idee originali e nuovi personaggi possono trarre esempio dal caso Zalone».

Alle Giornate professionali del cinema, l'appuntamento di settore che ogni anno propone in anticipo quello che arriverà, «il successo di Sole a catinelle era stato immediato. Gli esercenti aspettavano il film di Zalone, ma l'anticipazione che gli abbiamo mostrato li ha convinti. Non abbiamo imposto 1200 copie: sono loro che le hanno richieste pensando che il pubblico avrebbe affollato le loro sale. Fosse per loro vorrebbero uno Zalone ogni sei mesi, invece noi ci fermiamo, ci godiamo il successo e troviamo nuove storie».

E Paolo Ruffini, che debutta come regista con Fuga di cervelli, lo definisce il nuovo Totò.
Intanto Valsecchi va avanti: oggi cominciano le riprese di Fuggi Fuggi Fuggi da Foggia, la commedia con cui farà debuttare al cinema le Iene Pio&Amedeo.

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