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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2013 alle ore 17:02.

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Paolo frequentava la scuola di avviamento e tutti i suoi compagni maschi erano stati bocciati: si è trovato in una classe tutta al femminile e questo ha comportato che durante le ore di tecnica è stato esentato dalle lezioni di cucina e cucito, potendo usufruire della biblioteca della scuola.
La lettura di un libro su come fare lo champagne lo ha incuriosito e, tornato a casa, si è fatto dare del vino da nonno Mario e lievito e zucchero da nonna Gelmina.
La bottiglia sperimentale è stata aperta a Natale, ed ha fatto il botto!
Da lì in poi è stato un crescendo, con una produzione però per parenti ed amici fino al 1982, quando è stata aperta Revì.
Ho assaggiato il Paladino Trentodoc Millesimato 2009.

Paladino Trentodoc Millesimato 2009
Il nome Paladino – cavaliere di alta nobiltà e valore...difensore, protettore di qualcuno o di qualcosa... - riflette la filosofia di Revì del rispetto della natura e dell'ambiente.
Quindi uve biologiche, packaging il più possibile rispettoso dell'ambiente. Questo comporta la sostituzione della classica confezione in cartone con un sacchetto di cotone naturale riutilizzabile, l'eliminazione della capsula in polilaminato che veste il collo della bottiglia, rimpiazzato dalle brattee che avvolgono le pannocchie di granoturco, legate da un rametto di salice, come si fa con i tralci delle viti.
È ottenuto da uve biologiche, al 100 % Chardonnay.
È un Extra Brut con tenore alcolico del 12,5 %.
Vendemmia a metà settembre e vinificazione in acciaio.
Matura in catasta sui lieviti per cica 40 mesi.
Sboccatura nel 2013.
Le bottiglie prodotte sono 1982.
Lo verso nel bicchiere: il colore è giallo paglierino, intenso, con lievissimi riflessi dorati.
Il perlage è fine e di lunga durata.
Al naso è delicato, con un equilibrio tra il fiore ed il frutto: prevalgono i fiori di campo, le note agrumate e la pesca bianca.
In bocca si conferma morbido, avvolgente, sapido e di buona ma delicata persistenza. Un vino molto piacevole, quasi da "coccole".
Prezzo in enoteca: 45 – 50 Euro

Moser – Gardolo (Trento)
La famiglia Moser, nota ai più per le imprese ciclistiche di Francesco, dei suoi fratelli e ora si spera del nipote e del figlio, è di origini contadine, ed ha sempre posseduto vigneti in Val di Cembra, producendo uva che veniva conferita a cantine della zona.
Nel 1979 Francesco ed il fratello Diego realizzano una cantina a Palù di Giovo e vinificano per l'agriturismo di famiglia.
Col tempo le bottiglie iniziano ad essere vendute un po' in tutta Italia, tanto che Francesco nel 1987, terminata la carriera ciclistica, acquista il Maso Villa Warth, un antico podere vescovile che si estende su una superficie di 25 ettari, di cui 10 vitati, sulle colline che sovrastano la città di Trento e vi realizza la nuova sede della cantina.
Negli anni 2000 entrano in azienda Francesca, figlia di Francesco, e Matteo, figlio di Diego ed enologo. L'entusiasmo dei nuovi arrivati porta all'inizio della produzione dello spumante Metodo Classico Trento Doc 51,151.
Negli ultimi anni è entrato in azienda anche Carlo, l'altro figlio di Francesco.
Attualmente l'azienda conta su circa 15 ettari di vigneti, per una produzione annua di 120.000 bottiglie, divise su 7 etichette diverse.
Ho assaggiato la loro bollicina, il 51,151.

51,151 Trento DOC
Come tutti gli appassionati di ciclismo sanno, 51Km 151m è il record dell'ora di ciclismo su pista stabilito da Francesco Moser il 23 gennaio 1984 a Mexico City: questa è la bottiglia dedicata all'evento.
È un uvaggio di Chardonnay al 90% e Pinot Nero al 10%.
Le uve provengono da diversi vigneti, di età media intorno ai 15-20 anni, situati in altezze dai 250 ai 650 m.
Vendemmia manuale a cui segue una vinificazione in parte in acciaio ed in parte (25 %) in botti e barrique di rovere.
Permanenza in catasta sui lieviti per almeno 24 mesi.
Sboccatura febbraio 2013.
Le bottiglie prodotte sono 40.000.
Gradazione alcolica del 12,5 %.
Si presenta visivamente molto bene, di colore giallo paglierino con riflessi dorati e verde smeraldo. Il perlage è fine, fitto, continuo e di grande persistenza.
I profumi sono prevalentemente di frutto. Ananas, banana, piccoli frutti rossi, ma anche un po' di crosta di pane e di piccola pasticceria. Arriva poi la rosa, con i suoi petali delicati, ma anche la vinosità. In bocca entra deciso, secco, di buona sapidità, quasi tagliente. Coniuga mirabilmente freschezza e maturità. Sapori agrumati, forse di arancia candita.
Buona la persistenza.
Prezzo in enoteca: 20-22 Euro

www.italiadelvino.com

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Dal 21/11/2013 al 08/12/2013 – Trento
Bollicine sulla città: Incontri e suggestioni con sua eccellenza il metodo classico di montagna
Per info: http://www.italiadelvino.com/news.asp?id_news=828
Dal 30/11/2013 al 01/12/2013 – Piacenza
Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti: appuntamento alla fiera di Piacenza con vignaioli di tutta Italia.
Per info: http://italiadelvino.com/news.asp?id_news=723

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