Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2013 alle ore 11:14.
L'ultima modifica è del 04 dicembre 2013 alle ore 14:51.

My24

Nel 1506 dopo la morte del padre, Andrea Mantegna, Francesco e Ludovico si trovano a dividere in parte uguali l'eredità. Fra carte, libri antichi, manoscritti e sculture a Ludovico, il più giovane, tocca una tela segreta: il "Cristo Morto". Il maestro l'aveva tenuta sempre con sé, per devozione personale, nella sua casa di Mantova.

Nessuno oltre lui vi aveva mai posato lo sguardo. Il turbamento e l'emozione che Ludovico provò allora si rinnova oggi a Brera, dove il dipinto è conservato dal 1824: la Pinacoteca ha affidato a Ermanno Olmi il nuovo allestimento del "Christo in scurto" (1475-1478 circa) e della "Pietà" (1465-1470) di Giovanni Bellini (catalogo Skira editore). Due capolavori assoluti, in dialogo sullo stesso tema: il Compianto per il Cristo morto. Il dipinto di Mantegna è situato al fondo di una piccola sala a lui dedicata e anticipa con un effetto quasi teatrale la "Pietà" di Bellini.

L'allestimento, realizzato con il contributo di Van Cleef &Arpels, tiene conto delle problematiche espositive del museo: la presentazione, in modo più unitario, della scuola veneta del Quattrocento e la contestualizzazione dell'opera di Bellini nella stessa area. Il "Cristo morto", al centro di ogni memoria artistica, ha un taglio prospettico sconvolgente e straziante. Da quel corpo umiliato sembra palpitare ancora il cuore. Sulla sinistra tre figure, poste quasi con soggezione: Maria, San Giovanni e, forse la Maddalena poco più nascosta sembrano entrare nell'inquadratura rendendo il dolore ancora più forte. Il monolito nero astrae l'opera dallo spazio e dal tempo.

La fragile tela, realizzata a tempera a colla, tecnica allora rarissima e sperimentale, è collocata in una nuova teca dotata di sistemi di controllo microclimatico a distanza, mentre il dipinto di Bellini è situato all'interno di una vetrina, studiata per garantirne la sicurezza. La "Pietà" (o Cristo morto sorretto da Maria e Giovanni), tempera su tavola, è un lungo lamento straziante. Il corpo di Cristo è sorretto dalla Vergine, a sinistra, e da Giovanni, a destra, si nota la facilità con cui viene sostenuto e che rivela la mancanza di peso. Una mano di Gesù appoggia su una lastra di marmo in cui si trova la firma dell'artista e una scritta in latino che tradotta dice: " Questi occhi gonfi quasi emetteranno gemiti, quest'opera di Giovanni Bellini potrà spargere lacrime".

Cristo morto di Andrea Mantegna
Pietà di Giovanni Bellini
Nel nuovo allestimento a cura di Ermanno Olmi
Catalogo Skira editore, con vari interventi fra cui Ermanno Olmi, Giovanni Reale, Sandrina Bandera
Pinacoteca di Brera
Via Brera, 28 Milano
Accesso ai disabili: via Fiori Oscuri, 2
www.pinacotecabrera.net

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi