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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2013 alle ore 14:33.
L'ultima modifica è del 08 dicembre 2013 alle ore 16:16.

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Miglior film europeo, miglior regia, Toni Servillo migliore attore, miglior montaggio Cristiano Travaglioli. "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino incassa un'ovazione agli Efa, gli European Film Awards, gli Oscar europei. L'Efa, fondata a Berlino nel 1989 da Ingmar Bergman ed altri quaranta registi europei per celebrare il cinema del vecchio continente, ha tributato un vero omaggio al film del regista napoletano, che era uscito a mani vuote dal concorso della scorsa edizione del festival del cinema di Cannes. Il film era stato recensito in maniera ondivaga dalla critica italiana: chi aveva salutato il capolavoro, chi l'aveva considerato un'opera di minor riuscita e troppo autocelebrativa rispetto alle precedenti di Sorrentino, come, per esempio, "Il Divo", ispirato alla figura di Giulio Andreotti - che nel 2008 a Cannes aveva conquistato il premio della Giuria - e "This must be the place" - che nel 2011 aveva ottenuto il Premio della giuria, ecumenica sempre nella rassegna francese -. "La grande bellezza" era però stato premiato dal pubblico nostrano con 7 milioni di euro di incassi.

«Esiste, evidentemente, una qualità italiana che all'estero sanno riconoscere», aveva detto Toni Servillo poche ore prima di sapere della vittoria agli Efa, perché la spia del gradimento internazionale della pellicola era stata la critica estera incensante a dispetto quella nostrana, appunto, più divergente. La conferma di questo divario era avvenuta proprio con l'esordio newyorkese del film, il novembre scorso, quando un unico cinema era stato in grado di raccogliere 23mila dollari. La notizia è ben augurante soprattutto per l'Oscar per eccellenza, quello che si svolgerà a Hollywood il prossimo 2 marzo, dove l'Italia ha candidato proprio il film dell'Italia geniale e disperata, unica e decadente, in cui l'abilità flagellatoria di Sorrentino risuona quasi un grido di aiuto per le sorti del nostro Paese.

Sorrentino, che sta preparando il nuovo film "The future" con Michael Caine , non ha potuto ritirare il premio, non potendosi assentare da Marrakesh, dove è membro della giuria del festival marocchino presieduta da Martin Scorsese. A ricevere il riconoscimento ieri insieme a Toni Servillo, protagonista del film nel ruolo di Jep Gambardella, l'attrice Iaia Forte e i produttori Francesca Cima e Nicola Giuliano.

All'Italia Berlino ha tributato però un altro riconoscimento a "L'ultima offerta", che era stato ospitato anche nella scorsa edizione della Berlinale e molto apprezzato in Italia con 9 milioni di euro al botteghino. Il film di Tornatore si è portato a casa il premio come migliore compositore andato a Ennio Morricone.

Tra le altre vittorie da segnalare quello per la miglior sceneggiatura al bel film di François Ozon "Nella casa" e al miglior documentario sul genocidio indonesiano a "The act of killing" di Joshua Oppenheimer.

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