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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2014 alle ore 17:30.
L'ultima modifica è del 10 gennaio 2014 alle ore 17:31.

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Il Recioto di Soave è un vino dolce realizzato in provincia di Verona con uvaggio di Garganega, Trebbiano di Soave (entrambe a bacca bianca) ed eventualmente altre uve provenienti da vitigni a bacca bianca. L'area di produzione è compresa nella porzione centro-occidentale della regione dei Lessini in posizione prossima all'intersezione con la Pianura Padana. Il metodo di produzione prevede la tecnica dell'appassimento dei grappoli migliori, raccolti a mano.

L'uva intatta viene infatti conservata in "fruttai" asciutti e ben areati. Prende il nome da "recia", l'ala tipica del grappolo di Garganega utilizzato tradizionalmente per appendere l'uva per l'appassimento. Il Recioto di Soave è stato il primo vino veneto, nel 1998, a fregiarsi della Denominazione di origine controllata e garantita (Docg) a riconoscimento del suo grandissimo valore, sia da un punto di vista storico-tradizionale, che della qualità del prodotto. Già nel V secolo d.C. un famoso documento storico scritto da Cassiodoro, ministro di Teodorico, re degli Ostrogoti, cita un vino acinatico "bianco" che veniva espressamente richiesto per essere servito alla corte reale: è il precursore del Recioto. Nel Settecento un nobile, il marchese Scipione Maffei, fu il primo a riportare indicazioni precise sulle modalità di produzione del Recioto, che consistevano nel "serbar l'uva fino a dicembre, lo spremerla poi delicatamente nel gran freddo e riporre il mosto, senza metterla a bollire, conservandolo assai tempo prima di porvi mano". Di seguito presento Fasoli e Trabucchi, due aziende veronesi produttrici di Recioto di Soave.

Azienda Agricola Fasoli Gino – Colognola ai Colli (VR)
Capostipite e pioniere dell'azienda agricola è stato Amadio, nonno degli attuali conduttori, che nel 1925 avviò la viticoltura e la vinificazione delle proprie uve, andando a vendere il vino alle migliori osterie di Verona, Vicenza e Padova, trasportandolo in piccole botti sopra un carro trainato da cavalli. I vigneti sono nella Bassa Val d' Illasi, nell'Est veronese, area a grande vocazione enologica per il tipo di terreni e per il microclima esistente. I figli Gino e Gigi sviluppano l'esperienza ed il talento commerciale di Amadio, portando i propri vini fuori dal Veneto, non solo in Italia ma anche all'estero. Gli attuali conduttori sono i figli di Gino, Natalino Fasoli, enologo, e Amadio Fasoli, responsabile dei vigneti. Entrambi hanno già un figlio in azienda, rispettivamente Matteo e Giordano. Nel 1984 tutti i vigneti sono convertiti al biologico. Oggi i Fasoli rilanciano ulteriormente la posta e applicano il metodo biodinamico, per ristabilire un equilibrio nella natura. Come viticoltori sentono la responsabilità di essere anche custodi della terra. L'azienda conta su 50 ettari di vigneti, di cui 20 di proprietà e 30 in affitto. La produzione annua è di circa 500.000 bottiglie, suddivise su 26 etichette diverse. Ho degustato il Recioto di Soave San Zeno 2008.

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