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Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2014 alle ore 20:10.

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L'albana è un vino bianco prodotto nelle province di Forlì Cesena, Ravenna e Bologna. Particolarmente significativa come zona di produzione è quella di Bertinoro.
E' ottenuto con uve dell'omonimo vitigno Albana e si può trovare nelle tipologie secco, amabile, dolce, passito e passito riserva: personalmente ritengo entusiasmanti proprio le ultime due.

Per l'Albana si può con ragione spendere il termine ora tanto in voga di "terroir": non solo i vini ottenuti fotografano le interazioni tra clima, suolo, vitigno, tradizioni e cultura, ma soprattutto numerosi tentativi di coltivare il vitigno Albana al di fuori dei territori precedentemente citati, costituenti la Denominazione, hanno portato a risultati poco più che trascurabili.
Nonostante non vi siano ad oggi prove certe che il vitigno Albana sia stato effettivamente introdotto in Romagna dai Romani, numerosi sono i riferimenti storici che lo riguardano, a partire dall'origine del nome: così chiamato per alcune fonti perchè il vitigno fu proprio portato in Romagna dai coloni romani provenienti dai Colli Albani, per altre per il colore bianco della sua uva, in latino "albus".
Il primo a citarlo è Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.), letterato, scrittore e militare romano, nella sua opera De re rustica.
Molto nota è la leggenda in cui è protagonista Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio: si racconta che l'assaggiò servito in una brocca di terracotta durante una sosta in un paesino. Galla Placidia fu così estasiata dalla bontà di quel vino da esclamare: "Non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì berti in oro, per rendere omaggio alla tua soavità!". Si dice che da quel momento alla corte di Ravenna si bevve Albana in preziosissime coppe dorate e che il paese Bertinoro prese il nome proprio da quell'episodio.
Sembra invece non essere una leggenda, ma realtà, che Federico Barbarossa, al tempo in cui fu ospite a Bertinoro della contessa Frangipane, apprezzasse così tanto l'Albana da concedersi frequenti sbornie.
Di seguito ne presento due produttori, Leone Conti e la Tenuta Santa Lucia

Leone Conti – Loc. Santa Lucia - Faenza (RA)
L'azienda Leone Conti si trova in Località Santa Lucia, a Faenza in provincia di Ravenna: siamo nel cuore della Romagna, alle pendici dell'Appennino.
Il titolare, Leone Conti, è affiancato nella conduzione dal nipote Francesco.
Leone gestisce l'azienda, che fonda le sue radici agli inizi del secolo scorso, da circa 15 anni, anche se all'interno della sua famiglia non era lui originariamente a doversene occupare, in quanto destinato ad altra carriera.
Le parole di Leone in proposito sono: "Per me si doveva aprire la strada notarile, ma poi la vita ha voluto che mi occupassi di vigneti, di vitigni e di vinificazione. Ben presto il piacere che mi procurava questa attività ha avuto il sopravvento su tutto il resto soprattutto quando ho scoperto quanto spazio ci sia per caratterizzare una bottiglia di vino con la propria personalità."
Nei suoi 15 anni di lavoro Leone è riuscito a far crescere l'azienda, non più solo di respiro locale ma nota ed apprezzata in Italia e all'estero.
Nella sua produzione l'Albana è il vitigno più importante, seguito a ruota da Sangiovese e Trebbiano. E' anche diventato uno specialista di vitigni dimenticati: la sua cantina è un vero e proprio laboratorio del territorio, tanto che, a fronte di circa 80.000 bottiglie prodotte ogni anno, le etichette diverse sono addirittura 18.
Gli ettari vitati sono 17.
L'enologo è Giancarlo Soverchia.
Leone Conti ha anche una piccola produzione di Olio Extra Vergine D'oliva.
Ho assaggiato il suo Albana Passito Nontiscordardime 2008

Albana di Romagna Passito DOCG Nontiscordardime 2008
E' ottenuta con uve di Albana di Romagna in purezza, provenienti da un vigneto impiantato nel 1965.
La vendemmia è in settembre e inizio novembre.
Appassimento per circa 3 mesi sui graticci e poi fermentazione in barrique, a cui segue un affinamento di 24 mesi in barrique ed 8 in bottiglia.
Le circa 2.800 bottiglie prodotte hanno una gradazione del 13 %.
Naturale l'abbinamento con la biscotteria secca, i formaggi piccanti ed erborinati.
Nel bicchiere è di bell' impatto visivo, con un brillante color ambra carico, andante verso il bronzo e con vivissimi e luminosi riflessi aranciati e rossastri.
Dopo un lievissimo sentore di smalto, ecco arrivare moltissima frutta matura ed anche in confettura: albicocca, mela cotogna, fichi. Leggerissime note di botrytis. Molto miele, ma anche note floreali, leggeri sentori balsamici e forse un po' di liquirizia.

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