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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2014 alle ore 10:14.

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Circa 20 giorni fa ho avuto modo di effettuare un viaggio per cantine, organizzato dal Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo.

Ghiottissima occasione per approfondire le mie conoscenze sui vini, soprattutto autoctoni, di questa splendida ed ospitale regione: tra di essi in primo luogo il Montepulciano d'Abruzzo, che credo essere tra i primi tre vini DOC prodotti in Italia.
Il primo a raccontare dei vini rossi del territorio è probabilmente lo storico greco Polibio che, narrando della vittoria di Annibale a Canne (216 a.C.), lodava i vini dell'attuale territorio abruzzese perchè avevano guarito i feriti e rimesso in forze gli uomini.

Anche il poeta latino Publio Ovidio Nasone, nato a Sulmona nel 43 a.C., parla dei vini della sua terra natale.
Numerosi documenti storici dimostrano che il vitigno Montepulciano è presente nella regione sin dalla metà del ‘700. Oggi è sicuramente il principale vitigno a bacca rossa della regione.

Grande vino rosso, forse nei decenni passati sacrificato perchè molto spesso usato come vino da taglio per vini più nobili e di maggior valore, è ormai da molti anni che i produttori abruzzesi hanno iniziato un percorso di crescita qualitativa e di valorizzazione sul mercato, sia italiano che internazionale.
Tra i principali artefici di questa costante crescita non posso non ricordare la figura di Gianni Masciarelli, scomparso prematuramente alcuni anni fa e degnamente sostituito alla guida dell'azienda Masciarelli (che presento di seguito) dalla splendida moglie, Marina Cvetic´.

L'altra azienda di cui parlo è Ciavolich, di cui mi sono piaciuti i vini, ed anche la storia di un'altra donna che, ancora molto giovane, ha saputo prendere in mano degnamente le redini dell'azienda di famiglia.

Masciarelli – San Martino sulla Marrucina (CH)
Gianni Masciarelli ha ereditato la grande passione per il vino e la campagna dal nonno Giovannino, che faceva vino a partire dal 1930.
E proprio nella cantina del nonno, Gianni faceva le sue prime bottiglie alla fine degli anni '70.

Gianni è stato molto di più di un produttore di vino, è stato un sognatore, che ha cercato di coniugare la tradizione contadina della sua terra con quanto ha potuto imparare dai suoi viaggi, soprattutto in Francia.

All'inizio non è stato facile, difficilmente si è profeti in patria quando si vuole innovare, le critiche arrivano da tutti.
Ma Gianni aveva anche l'ostinazione del contadino abruzzese e, dal 1989, a condividere i suoi sogni anche la moglie, Marina Cvetic´.

L'ossessione di Gianni era la ricerca della qualità, del continuo migliorarsi.
Marina, croata, era anch'essa legata al mondo del vino: il nonno faceva botti e vendeva vino ai tedeschi: recentemente Marina mi ha raccontato di come a 6 anni lo aiutasse a fare i travasi!

Marina si butta anima e corpo nell'azienda, occupandosi prima di amministrazione, poi di export e poi anche dei vini, godendo della fiducia di Gianni.
E la famiglia cresceva insieme all'azienda, fino a quel maledetto luglio 2008, in cui Gianni Masciarelli è morto a Monaco di Baviera.

Dai 2,5 ettari iniziali siamo arrivati ai circa 350 ettari di vigneto di oggi, in tutte le province dell'Abruzzo, per una produzione di 2.500.000 di bottiglie, divise tra 18 etichette.
Una delle frasi di Gianni, che raccontano meglio il suo legame con il lavoro e con Marina è forse questa:
"Respirare il profumo del mosto nei tini, origliare il vino riposare nelle botti, sono sensazioni indelebili nell'album della nostra vita e che da sempre accompagnano il nostro lavoro."

Tre sono i figli: Miriam, la più grande, ormai coinvolta in azienda, Riccardo e Chiara.
E' bellissimo chiacchierare con Marina e farsi raccontare qualche aneddoto su Gianni, sul suo rapporto con la vigna e la famiglia, e si scopre che sono un tutt'uno, con i figli veramente cresciuti nei campi, a volte tornati a casa di colore blu perchè accompagnavano il papà in mezzo ai filari per verificare i trattamenti.
O quando la figlia, di soli 4 anni, chiedeva al papà 5.000 £ per comprare un pezzo di terra da un amichetto, e Gianni le diceva sorridendo "Brava, dobbiamo comprare tanta terra per piantare nuove vigne!"
Tra i tanti loro vini, ho assaggiato il Montepulciano d'Abruzzo Marina Cvetic´ 2009.
Montepulciano d'Abruzzo Marina Cvetic´ 2009
La prima annata di produzione di questa etichetta è il 1997.
Nell'annata 2009 le bottiglie realizzate sono state 400.000.
E' un Montepulciano in purezza, con un tenore alcolico del 14,5 %.
Vendemmia a metà ottobre, vinificazione in acciaio inox, affinamento per 18 mesi in acciaio a cui seguono 14 mesi in barriques nuove.

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