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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2014 alle ore 10:19.

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La Valcamonica si trova nella parte nord-orientale della Lombardia, con orientamento nord-est – sud-ovest.

Si estende prevalentemente nella provincia di Brescia ed in parte in quella di Bergamo.

Protetta ai lati dalle montagne, a Sud dal lago d'Iseo e a Nord dall'Adamello, divenne migliaia di anni fa rifugio della popolazione dei Camuni, famosi per le incisioni rupestri, tanto da rendere per questo la valle conosciuta in tutto il mondo come il più grande centro d'arte rupestre d'Europa.

Non tutti però sanno che un tempo la coltivazione della vite era molto praticata in tutta la vallata, oltre 1.000 anni fa e fino agli anni '70: si era arrivati ad oltre 2.000 ha di vigneti, con produzioni però destinate quasi esclusivamente all'autoconsumo.

Vi erano vitigni autoctoni, ora quasi scomparsi, come il Valcamonec, L’Erbanno ed il Sebina, vitigni a bacca nera, Merlot e Marzemino soprattutto, vitigni a bacca bianca quali Muller Thurgau, Incrocio Manzoni e Riesling.

La natura impervia del territorio, con vigneti in gran parte coltivati su terreni pendenti e terrazzati, ha fatto sì che la viticoltura fosse sempre un'attività estremamente dura e faticosa.

La fuga dal lavoro in campagna, negli anni '70, per il più conveniente lavoro in fabbrica ha portato alla quasi scomparsa della vite: si è scesi anche sotto i 100 ettari.

Negli ultimi 10 anni si è assistito ad un percorso inverso, gli ettari vitati stanno lentamente aumentando, ma soprattutto non si tratta solo di hobbisti: sono nate diverse cantine che si sono messe sul mercato, hanno fondato un Consorzio, ed hanno iniziato un percorso di crescita che ha portato a far conoscere i loro vini anche fuori dalla valle, ottenendo prestigiosi riconoscimenti in concorsi enologici. Si sta di anno in anno innalzando la qualità dei vini della Valcamonica

Ed a simbolo di questa rinata viticoltura camuna, voglio raccontarvi due aziende, la Togni Rebaioli e la cooperativa Rocche dei Vignali, la più grande del territorio.

Togni Rebaioli – Darfo Boario Terme (BS)

La passione del vino Enrico Togni, trentacinquenne vitivinicoltore, l'ha ereditata dal nonno materno, anche lui di nome Enrico.

Il nonno ne aveva fatto un hobby o poco più, usando il vino prodotto per la famiglia ed in parte per i clienti del loro ristorante.

Il nipote, che passava fin da piccolo ore ed ore a passeggiare in vigna con mamma Rosina, ancor oggi sua valida collaboratrice nella lavorazione dei vigneti, ha deciso nel 2003 cosa voleva fare da grande, abbandonando prima ancora d'iniziarla la programmata carriera di avvocato.

L'azienda agricola è piccola, a dimensione di Enrico, poco più di 3 ettari, con una produzione annua di circa 12.000 bottiglie, divise su 5 etichette.

Enrico ha un carattere non facile, amante della sua terra, quasi custode del territorio e di quei vigneti anche qui spesso terrazzati come in Valtellina, luoghi in cui l'agricoltore fa anche da tutela e salvaguardia contro le frane ed il dissesto.

Tra le sue bottiglie, ho scelto di presentare il San Valentino, incuriosito anche dal nome: vi è una chiesetta dedicata al Santo proprio dove Enrico ha il vigneto dell'Erbanno, e la leggenda vuole che San Valentino sostasse lì perchè ammaliato dalla bellezza della vegetazione e delle viti.

San Valentino 2011

E' ottenuto in purezza dall'Erbanno, vitigno autoctono della Valcamonica, già citato dal prof. Scienza.

Successive ricerche hanno verificato essere un biotipo del Lambrusco Maestri.

Enrico è uno dei pochissimi in Valcamonica a coltivarlo: ne ha trovato dei filari nei vigneti piantati dal nonno.

Il grande vantaggio di questa varietà è che richiede solo 2/3 trattamenti all'anno, essendo di per sè resistente agli agenti patogeni.

Le lavorazioni sono biologiche non certificate.

La gradazione delle circa 1.300 bottiglie prodotte è del 15 %.

Dopo la vendemmia manuale, la vinificazione è in acciaio.

Affinamento 1 anno in acciaio e 1 anno in bottiglia.

Versato nel bicchiere il colore è intensissimo, dire rosso rubino è riduttivo, sembra quasi impenetrabile.

E' un vino fermo, dai sentori decisi, piccoli frutti scuri, penso al ribes nero, immagino i mirtilli, a cui seguono note speziate ed anche un chè di vegetale.

In bocca è deciso, di buona tannicità, persino irruento, con alcune spigolosità che lo caratterizzano.

Notevole la persistenza, particolare il retrogusto finale lievemente amarognolo.

Prezzo in enoteca:  15 €

Rocche dei Vignali – Losine (BS)

Nel 1999 l'Associazione Produttori Agricoli di Valcamonica ha promosso un progetto per il recupero e lo sviluppo della viticoltura camuna. Tale programma, che ha portato alla prima vinificazione già nell'anno 2000, ha avuto sostegno e supporto da parte delle istituzioni: hanno infatti giocato un ruolo importante la Comunità Montana di Valcamonica, il Centro Vitivinicolo Bresciano e l'Ente Vini Bresciano.

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