Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2014 alle ore 08:41.

My24

Sono preoccupato perché quasi tutti parlano male di banche e finanza. D'accordo, la categoria non fa simpatia: «compagno di scuola ti sei salvato dal fumo delle barricate o sei entrato in banca pure tu?». Tuttavia un conto in banca, modestissimo, lo posseggo, dunque voglio capire bene come funziona, altrimenti li tengo sotto il cuscino. Ma nelle discussioni sui media e new media non riesco a capire nulla. A parte l'odio dico, non imparo niente. Sento Rampini che parla male delle banche. Vado giù al bar e che dice Lamberto (il barista)? Le stesse cose di Rampini ma in maniera molto popolare e grezza: c'ho mettono nel culo, ecc. Vado a scuola di mio figlio perché c'è autogestione e mi hanno invitato in quanto scrittore e che ti leggo? Cartelli così: «Restituite la sovranità monetaria e popolare all'Italia e al mondo, maledetti usurai!!!». Più avanti, sui muri ne leggo un altro, ma di Forza nuova: banche, usura, liberismo, il cancro della nostra Europa. Poi ce n'è un altro: compra italiano, l'agricoltura: la forza della terra (spighe di grano, infiocchettate con il tricolore). Questo non lo dice anche parte della sinistra, penso con un brivido? Poi leggo Benni su Repubblica che si diverte a immaginare un personaggio che non riesce (dannandosi) a comprare più niente prodotto in Italia, e penso con un brivido: ma dove l'ho già letto? Massimo D'Alema da Fazio, puntata del 25 marzo 2012, dice che pochi finanzieri comandano il mondo. Ma chi sono? Prendiamoli e risolviamo il problema, tanto so' pochi. Ma le banche non piacevano anche al Pd? Oppure, che so, Davide Riondino e Sabrina Guzzanti vengono truffati da un faccendiere, Gianfranco Lande, e perdono un sacco di soldi. Riondino in tribunale afferma: «Lande, presentatomi come un grande esperto di finanza, era rassicurante, parlava di astrologia del denaro e garantiva alti tassi di rendimento nonostante la crisi economica». Alti tassi? Ma non è roba da faccendieri spregiudicati? Sì, infatti, e la Guzzanti quando poteva li ha duramente (e giustamente) contestati, simili tipacci. Però poi se qualcuno c'ha detto: ti offro tassi alti, dammi il tuo denaro, ebbene, noi cediamo a quei tipacci. Quando Travaglio dovette difendere la Guzzanti dalle critiche, trovò un'ottima giustificazione, disse: mica i soldi li poteva mettere sotto il cuscino. E no, ci mancherebbe. Infatti, pure io non li metto sotto il cuscino. C'è un sentimento di ostilità diffusa verso la finanza e simili, mica fai i dovuti distinguo, cos'è la finanza? come funziona? perché a volte funziona male? Macché, dici finanza uguale usura e ti garantisci il seggio. Poi vinci, festeggi al ristorante e paghi con la carta di credito – a tutti gli effetti uno strumento finanziario. Non riesco a rassegnarmi. Non c'è pensiero senza emozione, d'accordo, ma troppe emozioni confondono, mica finisce che voto Forza nuova invece che Pd? Giammai.

SONO BELLI I MANUALI
Ragioniamo. Sotto la spinta degli studi del World Competitiveness Index, dell'International Business School Imd (valutano la competitività dei Paesi in differenti ambiti), ho scoperto che per quanto riguarda l'educazione finanziaria l'Italia (nel 2011) occupava il 44° posto, tra gli ultimi in Europa, dopo Messico e Indonesia, che tra l'altro mica usano la carta di credito come noi. Allora, mi sono comprato un libro: Gli strumenti finanziari, di Marina Piccioni (Ediesse). Un manuale, un abbecedario. Almeno imparo qualcosa, così non faccio guai con la mia ignoranza. Piccioni nell'introduzione dice: «Oggi l'educazione finanziaria è un'esigenza fondamentale del sistema, perché i fatti degli ultimi anni, hanno mostrato come la mancanza di competenze può portare a comportamenti distorti […] infatti chi investe in modo irrazionale, o incoerente, non danneggia solo il proprio futuro ma anche quello degli altri». Maggiore cultura finanziaria, dunque. Robert Shiller (illustre e influente accademico) ha scritto: se gli Stati Uniti avessero investito 40 miliardi di dollari in programmi di educazione finanziaria, forse sarebbero riusciti ad evitare la grande crisi dei mutui subprime costata, in termini di interventi statali, 4.000 miliardi di dollari. Sono belli i manuali, con tutti quei capitoli orientativi – l'abc, i derivati, i rischi, la misura del rischio – che forniscono strumenti di base. Senza quelli non riesci a leggere il mondo e se lo percepisci male, poi lo rappresenti peggio, e se è così peggio non è detto sei capace di migliorarlo, visto che è la tua percezione sbagliata a produrre il peggio. In genere, sei portato a colmare il vuoto di conoscenza urlando contro qualcuno. Mi chiedo sempre: sarà un problema italiano? Mancanza di conoscenze specifiche generano immaginari mostruosi. Più mostruosi sono più richiedono eroi puri e duri per combatterli. Più l'eroe è puro meno è capace di fare distinguo, la sua azione richiede infatti gesti esteticamente perfetti, senza macchia. Meno macchie più voti. Siccome le macchie ci saranno sempre, una tecnica per garantirsi una buona reputazione è attribuirle agli altri. Per parafrasare, è un po' quello che diceva un mio professore, in risposta al sottoscritto che da giovane (capelli lunghi e tessera di Democrazia proletaria), indignato contro le piogge acide (andavano per la maggiore negli anni Ottanta) si lamentava: a che serve la chimica? Ha inquinato il mondo. Cloruro di Sodio, rispondeva il prof. Prendete il sodio puro, immergetelo in acqua e rischiate che vi esploda in mano, prendete il cloro, respiratelo e rischiate un'intossicazione, ma se unite il cloro con il sodio, ecco il sale da cucina. Il compito dei chimici è trasformare sostanze potenzialmente tossiche in benefiche, sapendo che nessuna reazione è perfetta, ci saranno sempre scorie da gestire. Possiamo gestire le scorie se sappiamo come funziona il sistema, se le attribuiamo agli altri, poi lo status quo non cambia.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi