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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2014 alle ore 09:15.

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Cupramontana è un comune marchigiano, in provincia di Ancona, nelle Marche, di circa 5.000 abitanti, situato sulla sommità di una collina nel territorio della Vallesina. Il suo nome deriva dalla dea Cupra, dea della fertilità adorata dai Piceni. Da sempre il paese è legato alla viticoltura, anche grazie ai monaci, benedettini prima e camaldolesi poi, che, nei secoli VIII-XI, razionalizzarono la coltivazione della vite. La coltivazione del Verdicchio, vitigno a bacca bianca, coltivato prevalentemente nelle Marche, e di cui parlerò diffusamente in un prossimo articolo, si intensifica a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, trovando nei terreni di Cupramontana le condizioni ottimali. Nel 1939 viene perciò riconosciuto a Cupramontana il nome di "Capitale del Verdicchio". Dal 1928 nel primo fine settimana di ottobre vi è la Sagra dell'Uva, tra le più antiche d'Italia! Nel paese vi erano una quarantina di cantine, con anche una tradizione locale di produzione di spumanti: la grande crisi del Verdicchio degli anni '70 ed '80 ha fatto si che questo numero si riducesse ad una decina, avendo però la fortuna di avere sul territorio un'importante cantina sociale che ha potuto assorbire conferitori. Oggi presento due di queste cantine, la prima di una famiglia, Bonci, che fa vino da oltre un secolo, la seconda di un giovane bancario che ha deciso di cambiare la sua vita, passando dalla banca ai vigneti.

Vallerosa Bonci – Cupramontana (AN)
Vallerosa Bonci è una cantina a conduzione familiare, condotta da Giuseppe Bonci e dalla figlia Valentina. La famiglia Bonci si occupa di produzione e commercializzazione di vino dagli inizi del Novecento: ad iniziare tutto è stato Domenico Bonci. Il nome all'azienda è stato dato da Mario e Fernando Bonci, papà e zio di Giuseppe: uno abitava in contrada Valle, l'altro in contrada Santa Rosa: dalla loro unione nasce "Vallerosa". Giuseppe ha una sorella che non si è mai interessata all'azienda, così come la sua prima figlia Fabiola, avvocato. Per questo quando Valentina, dopo essersi laureata in psicologia, ha deciso di entrare in azienda, a Giuseppe non è parso vero, tanta era la paura che non continuasse la tradizione vitivinicola di famiglia ! Attualmente l'aziende vanta 26 ettari di vigneto, una produzione annua di 200.000/250.000 bottiglie, ripartite su 10 etichette.
L'ultima etichetta, Michelangelo, un Metodo Classico Millesimato, è dedicata al nipote di Giuseppe, figlio di Fabiola. Valentina, scherzando (forse), mi fa notare che il papà non ha mai dedicato alcun vino nè a lei nè alla sorella: è proprio vero che quanto più sono severi da genitori, tanto più si inteneriscono da nonni!Il 50 % delle bottiglie sono vendute all'estero, principalmente USA, Belgio e Giappone.L'enologo è Sergio Paolucci.

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