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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 09:16.
E poi la gente ama abitare spazi nuovi, scoprire nuove idee, come sarà la città del futuro.
INTERVISTATORE
Certo, soprattutto a Singapore. Durante il viaggio, leggevo che lì hanno una tradizione di caseggiati popolari, che è stata la base della loro ricostruzione postcoloniale a partire dagli anni Sessanta. Quindi ora stanno cercando di ritornare a sviluppare edifici ad alta densità in onore di quella tradizione. Sembra una cosa che gli piace molto. Crede sia un modello esportabile? Non so, noi romani potremmo mai adattarci a quelle forme? O c'entra con la storia di un Paese?
LIBESKIND
Credo che si bilancino fattori diversi. Credo che non puoi fare un progetto senza farlo derivare dalla città, dal posto in cui sei. Ma il posto, come per esempio Roma, è qualcosa di molto sorprendente, non è una cosa univoca, con un contesto visibile scontato, ovvio: devi immergere il cervello nella terra, in profondità, e devi pure, sai, fluttuare un po' in mezzo al cielo per vedere davvero qual è lo spirito di una città. Non è solo ciò che è visibile, ma anche ciò che è invisibile, non è solo ciò che è udibile ma anche ciò che le voci sussurranti degli uccelli dicono. E devi osservare il volo degli uccelli da vicino, i cieli, per vedere com'è veramente il posto in cui devi costruire. Credo che ogni luogo meriti di farsi reinventare, perché viviamo in un'epoca in cui le nazioni cadono a pezzi, ora sono le città a competere per la creatività, l'economia, il benessere: sono gli enormi magneti del futuro.
INTERVISTATORE
Pensando ai singaporiani, si vede l'impatto dell'ambiente tropicale, combinato alla storia di alta densità abitativa. L'effetto che hanno sulle torri costruite nel nuovo millennio è incredibile. Vedi alberi su balconi e passerelle a piani altissimi: concetti che noi non abbiamo. Per noi, in cima, i grattacieli devono essere una cosa chiusa, ermetica.
LIBESKIND
Certo, ma Singapore ha una latitudine molto particolare, un clima molto particolare. Secondo me ciò che rende unica Singapore, e il mio progetto Reflections on Keppel Bay, è che i costruttori hanno accettato di correre un rischio: nessuno ha mai costruito un grattacielo doppiamente curvo, e la gente ha detto: «Ma siete matti? Non è una torre come le altre». Ma credo che senza il rischio non puoi inventare qualcosa di nuovo.
INTERVISTATORE
Può farmi capire cosa significa «grattacieli doppiamente curvi»?
LIBESKIND
Significa che la torre non è una torre verticale. Significa che ogni appartamento e ogni piano non è precisamente sopra o sotto un altro, ma è spostato completamente, a formare piano su piano un pezzo di vegetazione tropicale che si spinge verso il cielo in maniere diverse.
INTERVISTATORE
Quindi, per dire, condiziona tutto pure il modo in cui si fanno le rampe di scale?
LIBESKIND
Sì. Le scale in effetti sono integrate in maniera molto molto razionale, in modo che l'infrastruttura e tutti gli elementi siano realmente meccanici, come una macchina, a un angolo giusto con la terra, ma l'intero volume di ogni palazzo si esprime in questa curvatura, che non è una decorazione, non è solo una cosa che ha un bell'aspetto vista da un certo punto di osservazione. È interna, è nello spazio effettivamente vissuto. Non so se hai visitato le unità abitative…
INTERVISTATORE
No, sono stato solo nella foresta, e c'era la tua roba sulla destra, e invece dal lato sinistro del ponte pedonale si vedevano i vecchi caseggiati colorati tutti di colori diversi.
LIBESKIND
Giusto.
INTERVISTATORE
Una visione pazzesca. Comunque. Quest'estate va a Capri al festival di Antonio Monda (3) a parlare di Purezza e Corruzione, che mi pare un buon argomento per l'architettura: dov'è l'architettura e che posta in gioco morale si dà con un progetto grande come Reflections, in una città controversa come Singapore?
LIBESKIND
Be', sai, devi cercare dentro la tua anima e guardare con i tuoi occhi e cercare di fare un progetto veramente integrato. Reflections non è qualcosa di esterno, non è un falso, non si limita a presentare un'immagine o un'icona: evolve in qualcosa che ha a che fare con le idee pure e la poesia. E ovviamente devi affrontare, nel lavoro, tutte le complessità, i costi, i permessi, e in qualche modo devi superare tutto questo per portare la tua idea in un mondo che è nel XXI secolo.
INTERVISTATORE
Se capisco bene, sta dicendo che la purezza ha a che fare con un'idea di spazio, e penso a Keppel Bay, che non è solo una superficie.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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