Festival Internazionale del Film di Roma 2014

My24

Cultura-Domenica CinemaIl Festival del cinema dopo nove anni torna festa per uscire dalla linea dombra

Il dossier contiene (none) articoli
Torna alla home del dossier

Il Festival del cinema dopo nove anni torna “festa” per uscire dalla linea d’ombra

Una manifestazione che cerca di uscire dalla “linea d'ombra” in cui si è rifugiata finora e trovare il suo posto nel mondo. Cinematografico ma non solo. È la prima impressione che si ricava dal programma della nona edizione del Festival del cinema di Roma che apre i battenti domani. E che presenterà, lungo l'arco di dieci giorni, 51 lungometraggi provenienti da 21 paesi (tra cui 16 italiani) e suddivisi in quattro rassegne: Cinema Oggi, Gala, Mondo genere e Prospettive Italia. Più una quinta autonoma e parallela, dalla “cifra” stilistica ormai consolidata: Alice nella città destinata ai ragazzi delle scuole.

Il Festival indossa i panni della “festa”
Chiamata alla prova della maturità Roma dismette i panni del «Festival» e indossa quelli della «Festa». Come testimonia la scelta di eliminare la giuria di esperti e affidare al pubblico il compito di assegnare i premi principali. Una decisione che s'inserisce nel solco già battuto da altre manifestazioni - Toronto su tutte, anche se con altri numeri e altre dimensioni vista la prossimità al mercato nordamericano - e che sembra sempre più caldeggiata dalle major d'oltreoceano per evitare che il successo o (l'insuccesso) di critica influenzi più di tanto le performance al botteghino.

Manifestazione romana incentrata sulle opere «popolari ma singolari»
Nella stessa direzione va anche lo spostamento di calendario. Dopo le polemiche degli anni scorsi, quando a seconda delle date in cui veniva collocata Roma s'infuriavano Venezia o Torino (o entrambe) per i possibili rischi di “cannibalizzazione”, gli organizzatori hanno spostato nuovamente la kermesse capitolina. Optando per un periodo che è più o meno equidistante dalle due “sorelle” maggiori. E che, a detta del direttore Marco Müller, porterà al «consolidamento di un solido e differenziato sistema dei tre festival italiani di fine estate-autunno». Con la manifestazione veneziana attenta ai film d'autore, quella torinese dedicata ai giovani cineasti a Torino e quella romana incentrata sulle opere «popolari ma singolari».

Apertura e chiusura con due commedie italiane
E se la popolarità emerge già a occhio nudo - non fosse altro che per la scelta di aprire e chiudere la rassegna con due commedie italiane dal sapore più o meno classico: Soap opera di Alessandro Genovesi e Andiamo a quel paese del duo Ficarra e Picone - per valutare il tasso di singolarità bisognerà aspettare che si spengano le luci in sala e che sullo schermo compaiano le prime immagini. Solo allora si saprà se le polemiche dei mesi scorsi tra organizzatori e finanziatori potranno considerarsi alle spalle. E, soprattutto, se Muller avrà vinto una o tutte le sue scommesse esplicite: confermare che esiste «un ragguardevole bacino di pubblico per i documentari», regalare alle «opere prime e seconde più sorprendenti una ben più lunga tenuta in sala», recuperare «quella parte del cinema che ci porta notizie di paesi, popoli e culture lontane». Agli spettatori e alla critica, ognuno per la propria parte, l'ardua sentenza.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Altri Dossier Raccomandati

Dossier Dossier

Leggi di più
Dossier Rapporto Puglia

Rapporto Puglia

Leggi di più
Dossier

Più start-up con il Sole

Leggi di più
(Afp) (robertharding)
Dossier I Panama Papers

I Panama Papers

Leggi di più
Dossier Lettera al risparmiatore

Lettera al risparmiatore

Leggi di più
Dossier

AUTORI_LE STRADE DELLA...

Leggi di più
Dossier Rapporto Food & Wine

Foof & Wine

Leggi di più
Dossier

I 150 anni del Sole 24...

Leggi di più
 (Alamy Stock Photo)
Dossier

Franchising

Leggi di più
Dossier Il tesoro in soffitta

Il Tesoro in Soffitta

Leggi di più