Cultura-Domenica CinemaUna commedia generazionale che si ferma proprio in vista del traguardo
Una commedia generazionale che si ferma proprio in vista del traguardo
di Eugenio Bruno | 22 ottobre 2014
Metti insieme cinque coinquilini all'ultimo weekend insieme. Scegli una piccola città che ruota intorno alla sua università. Racconta i sogni e le illusioni di una generazione che sta per chiudere il paracadute dello studio e tuffarsi nella vita vera. Ne verrà fuori Fino a qui tutto bene di Roan Johnson. Una commedia generazionale che attinge a piene mani alla realtà e che fa di questo aspetto la sua forza.
Per il suo secondo lungometraggio Roan Johnson, nato a Pisa da madre italiana e padre inglese, decide di continuare a giocare in casa come già aveva fatto nel 2011 con I primi della lista. Da qui la scelta di ambientare l'intera vicenda nella sua città. L'occasione gliela fornisce l'ateneo pisano che gli chiede di girare un documentario sui suoi studenti. Questo bagno di attualità serve a Johnson per costruire il sottotesto di quello che sarebbe poi diventato un film vero e proprio. Messa insieme una troupe che lui stesso definisce un'Armata Brancaleone il 40enne regista italo-inglese sceglie di riunire e fare vivere nello stesso appartamento per l'intero periodo delle riprese i cinque attori protagonisti. Una decisione che si rivela azzeccata per l'affiatamento e la complicità che riescono a trasmettere allo spettatore.
Il gioco di squadra tra i suoi interpreti e l'alchimia che si scatena tra i loro caratteri riesce anche a porre in secondo piano le debolezze di sceneggiatura che compaiono qua e là. Girato interamente con una camera a mano, che non disturba e che anzi amplifica l'effetto “scatti rubati di vita reale”, Fino a qui tutto bene diverte e fa sorridere. Anche se alla fine lascia in bocca un senso di incompiutezza. Forse voluto. Visto che è lo stesso che provano i suoi protagonisti una volta arrivati al momento di voltare pagina. E di passare dalle acque placide della vita universitaria a quelle ben più tormentate del mondo del lavoro.