Cultura-Domenica CinemaMaverick Director Award al regista giapponese Takashi Miike
Maverick Director Award al regista giapponese Takashi Miike
15 ottobre 2014

Maverick Director Award a Takashi Miike: il Festival internazionale del film di Roma 2014 celebra uno dei più talentuosi e originali cineasti del panorama mondiale contemporaneo. Il regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico giapponese Takashi Miike riceverà il Maverick Director Award – il premio dedicato ai cineasti che hanno sempre operato “fuori dagli schemi” – durante la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 16 al 25 ottobre 2014 presso l'Auditorium Parco della Musica, con la direzione artistica di Marco Müller.
Un regista estremo e ironico
Il regista, adorato da milioni di giovani spettatori in tutto il mondo per lo stile innovativo, provocatorio, estremo, ironico delle sue pellicole e per la straordinaria capacità di sperimentare e contaminare generi e formati, ritirerà il riconoscimento in occasione della proiezione in prima mondialedel suo nuovo film, “Kamisama no iutoori (As the Gods Will)”. Il film narra la storia di Shun Takahata, un liceale annoiato dalla sua vita monotona. Una bambola Daruma (figurine votive tradizionali giapponesi) apare in classe annunciando l’inizio di un gioco che corre sul filo fra la vita e la morte. Poi c’è un gatto della fortuna, una bambola Koreshi, un orso polare, una matrioska. Gli studenti devono superare le prove proposte dagli oggetti animati da vita soprannaturale. E chi non le supera, muore. Un Takashi Miike «più folle e geniale che mai», promette lo staff del Festival.
Il direttore del festival Müller: immaginazione creativa e coraggio delle idee
Marco Müller, direttore del Festival Internazionale del Film di Roma, ha sottolineato che la scelta è caduta su Takashi Miike «per la potenza sempre rinnovata dell'immaginazione creativa e il coraggio delle idee» Miike Takashi, ha sottolineato il direttore del Festival, « è un cineasta assolutamente fuori dalla norma. Ogni suo film è una corsa scatenata dentro un immaginario visionariamente poetico e sorprendentemente politico. Il senso del cinema e il piacere di filmare erano evidenti già dai suoi primi lavori (opere straight-to-video e film a piccolo budget); hanno potuto insinuarsi senza sforzo anche dentro la sua attuale velocità creativa (tre-quattro film all'anno), così che il suo stile si impone ogni volta, anche negli adattamenti dai manga di successo e nei film di commessa calibrati per diventare blockbuster (dai quali emergono momenti di straordinaria concentrazione figurativa). Prolifico, nomade, versatile, ostinato, perturbante (e a volte malinconico), Miike ha attraversato tutti i generi: quando li ha fatti deflagrare è stato per meglio ricomporli in mix imprevedibili. Sempre spiazzante (anche quando conosci la fonte o il soggetto, sarai sorpreso dalla direzione che prendono le immagini), Miike è probabilmente il meno accomodante fra tutti i registi maverick contemporanei». (N.Co.)