Cultura-Domenica CinemaJeunet: «se sono diventato un grande regista lo devo a Sergio Leone»
Jeunet: «se sono diventato un grande regista lo devo a Sergio Leone»
18 ottobre 2014
Un’ovazione del pubblico di bambini in platea al Festival del film di Roma ha salutato la pellicola di Jean-Pierre Jeunet, il regista francese amatissimo per «Delicatessen » e «Il favoloso mondo di Amélie», che ha presentato a Roma il suo film in 3D «Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet». La pellicola, al festival nella sezione «Alice nella città», arriverà nei cinema italiani a febbraio distribuita da Lucisano. Il film è la trasposizione cinematografica del romanzo “Le mappe dei miei sogni” di Reif Larsen. «In questo libro c’erano tante idee vicine al mio mondo, alcune ricordavano Amélie, e quando ho incontrato l’autore mi è sembrato di incontrare il mio figlio spirituale» ha spiegato Jeunet.
Se sono diventato un grande regista lo devo a Sergio Leone
Jeunet ha confessato che se è diventato un grande regista lo deve a un signore di nome Sergio Leone: «Il film più importante della mia vita è “C`era una volta in America”, l’ho visto a 17 anni e non ho parlato per 3 giorni. - ha rivelato Jeunet - Quando avevo appena finito di scrivere con Caro Delicatessen, ero su un`isola, e ho appreso della morte di Leone. Ho pensato che quello era un segnale, e che dovevamo prendere il suo testimone» ha confessato, rivelando anche di aver visto sei volte «La grande bellezza» e di rivedere ogni anno «La dolce vita».