Cultura-Domenica CinemaIn Largo Baracche la Napoli difficile dei Quartieri spagnoli
In “Largo Baracche” la Napoli difficile dei Quartieri spagnoli
24 ottobre 2014
Napoli città difficile dove crescere. Napoli metropoli fiaccata dalla violenza nella quale i giovani arrancano. Questa la realtà descritta dal documentario “Largo Baracche” prodotto da Figli del Bronx e diretto da Gaetano Di Vaio e dal cortometraggio “Ore 12”, sempre prodotto da Figli del Bronx e diretto da Toni D'Angelo che verranno presentati oggi al Festival Internazionale del Film di Roma.
Il viaggio di Di Vaio nei quartieri spagnoli
In “Largo Baracche” presente nella sezione Prospettive Italia - Concorso e con il cortometraggio è il personale e artistico viaggio di Gaetano Di Vaio all'interno dei Quartieri Spagnoli a Napoli. Un reticolo di vicoli, piazze, chiese barocche, bassi prospicienti su Via Roma, il salotto della città. Eppure culturalmente lontani dal centro cittadino. Un universo chiuso nel quale i giovani conducono la propria esistenza alla continua ricerca di qualcosa che possa trasformare le loro vite. Vite che sembrano costellate dai rumori dei colpi di pistola che rimbombano nei loro ricordi e nelle memorie dei loro cari. Carmine, Giovanni e Mariano sono ragazzi cresciuti in un tessuto sociale fatto di povertà e criminalità. Gaetano Di Vaio ci racconta - con uno stile individuale e di forte impatto visivo ed emozionale - le esistenze di questi tre ragazzi e, di altri loro coetanei, fatte anche di sogni, di bisogno d'amore, di comprensione perché tutto non vada perduto.
Romeo e Giulietta napoletani
“Ore 12”, invece, presentato in `Prospettive Italia/Eventi Speciali´ è la storia di Sara e Davide, due adolescenti che si amano mentre le rispettive famiglie si odiano. Un Romeo e Giulietta ambientato in quartiere popolare di Napoli. Un cortometraggio dalla forte impronta regista che vede emergere le grandi passioni di Toni D'Angelo: il melò action del cinema di Hong Kong e il nostro spaghetti western. Anche qui protagonisti due giovani e il loro disagio nel non potersi amare a causa della violenza che li circonda. Fondamentale per D'Angelo nel sviluppare questa storia l'incontro con i ragazzi del `Laboratorio Mina´, organizzato da Cattleya e Sky all'interno dell'operazione `Gomorra la serie´ che, hanno confermato al regista, come all'interno di determinati ambienti definiti a rischio, c'è la volontà di mettersi a nudo e di volere comunicare il proprio malessere. La storia di un grande amore che germoglia anche tra strade pericolose e quartieri difficili.