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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2010 alle ore 14:29.
Netflix è un nome poco noto per gli italiani: è una cineteca per il noleggio e la visione di film in diretta su internet, con un pubblico stimato di 5 milioni di persone. E ha stretto accordi con alcune tra le principali major. Il suo fondatore, Reed Hastings, ha conquistato il titolo di uomo d'affari dell'anno, assegnato dalla giuria del settimanale Forbes. Ma, secondo il giudizio dei lettori, il primo posto spetterebbe invece a Alan Mulally, amministratore delegato di Ford, arrivato invece secondo. Unico italiano selezionato per la classifica è il numero uno di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, in 45esimo posizione. Entra sul quarto gradino Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook: il suo social network ha più di 500 milioni di iscritti.
Forbes ha premiato soprattutto imprenditori, banchieri e manager che hanno affrontato la crisi a testa alta. John Stumpf, 44esimo, guida l'istituto di credito Wells Fargo, non è stato travolto dall'ondata dei mutui subprime e ha raggiunto un profitto record di 3,3 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell'anno. Oppure Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan Chase (37esimo): secondo il settimanale, è stato l'unico a segnare risultati positivi anche nella tempesta finanziaria. E ancora Roger Altman (29esimo), soprannominato "il banchiere dell'apocalisse": ha ristrutturato General Motors con un investimento di 80 miliardi di dollari.
Riflettori puntati sulla tecnologia. E sui successi dell'ultimo anno. Farmville è un videogioco accessibile da Facebook per vestire i panni di contadini e gestire una fattoria online: è un'invenzione di Zynga, la società fondata da Mark Pincus, dodicesimo in classifica. Entra nella lista esclusiva anche il social network twitter, ma con un volto poco noto: Dick Costolo (24esimo), direttore del marketing che sta costruendo un modello di business a partire dai micromessaggi pubblicati dagli utenti. Meno famosa, invece, è la radio Pandora, accessibile soltanto dagli Stati Uniti: sceglie brani seguendo le preferenze dagli utenti, come una sorta di juke box aggiornato alle capacità interattive di internet. Il suo fondatore, Tim Westergren (26esimo), ha raggiunto per la prima volta profitti dopo anni trascorsi senza incassi sostanziosi. Non sono passati inosservati due ex pionieri della tecnologia che hanno puntato sugli investimenti di venture capital. Marc Andreessen (19esimo), inventore del browser Netscape, ha fondato una società finanziaria che sostiene startup impegnate nella ricerca online (Blekko) e nella navigazione del web (RockMelt). Reid Hoffman (41esimo), invece, ha contribuito a lanciare il social network LinkedIn, ma la sua ultima sfida è il fondo Greylock Partners. Dalla Cina arriva Robin Li (sesto): ha lanciato il Google in mandarino, Baidu.