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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2012 alle ore 07:00.

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Le presenze di russi, cinesi, brasiliani trascinano l'anno record del turismoLe presenze di russi, cinesi, brasiliani trascinano l'anno record del turismo

Numeri record per il turismo veneto nel 2011: presenze pari a 63,4 milioni, in crescita del 4,2% sul 2010, con un +8,1% di arrivi, pari a 15,8 milioni. Segno di vacanze brevi (4 notti in media) che producono un giro d'affari di circa 15 miliardi di euro. In tutto questo un ruolo particolare l'ha avuto l'aeroporto di Verona. Un'analisi comparativa condotta fra i 30 più grandi scali italiani, ha evidenziato come quello scaligero sia il terzo aeroporto charter d'Italia dopo i grandi scali di Malpensa e Fiumicino e si collochi al decimo posto per passeggeri di voli internazionali (1.798.509).

Inoltre l'aeroporto Catullo di Verona è al nono posto a livello nazionale per ricavi non aviation e al quarto per incasso non aviation per passeggero. Lo scorso anno Verona ha trasportato quasi 3,4 milioni di passeggeri. Il traffico dell'aeroporto ha segnato nel 2011 una crescita del 12% rispetto all'anno precedente. E nella notizia, un' ulteriore curiosità: il totale dei voli charter settimanali (media mese di gennaio 2012) è 54, di cui 21 russi (in gran parte charter della neve, quelli che portano viaggiatori che da Verona raggiungono i comprensori sciistici, Dolomiti del Veneto e Trentino).

Il Veneto ha registrato anche un +2,6% di arrivi italiani, con pernottamenti stabili (-0,1%). A dare le ali al turismo sono stati anche qui gli stranieri: 39,3 milioni di presenze, in crescita del 7,1% (+11,6% gli arrivi). Tedeschi in primis (13,5 milioni di presenze), con una quota del 21,5 per cento. E poi austriaci (+5,3%), olandesi (+4,6%), francesi (+6,9%) e svizzeri (+8,8%). In ripresa il mercato americano (+10,8%) e inglese (+1,7%), mentre si assiste alla vera e propria scalata di russi (+33,7%), cinesi (+45,4%) e brasiliani (+34%).

Mare, laghi, montagna, città d'arte o vigneti? Innanzitutto gli oltre 100 chilometri di spiagge che hanno registrato 3,8 milioni di arrivi (+5,2%), tra cui 2,4 milioni di stranieri e 26,4 milioni di pernottamenti (+2,6%): «Accrescono la loro capacità di richiamo, rincorse, non da vicino, dalle città d'arte», commenta l'assessore regionale al Turismo Marino Finozzi. Sono invece in sofferenza il turismo termale, penalizzato da strutture non sempre adeguate, e quello montano, che ha provocato un calo del 20-30%, talvolta del 50% del bilancio delle imprese di settore. Intanto Cortina si è candidata come sede dei Campionati mondiali di sci alpino del 2017.

Le prospettive dell'industria turistica veneta partono dunque dal recupero del turismo montano e passano per la valorizzazione delle 4mila ville venete (progetto da 420mila euro), della Pedemontana (2 milioni per un +30% di presenze in tre anni) e del turismo congressuale (558mila euro impegnati). Con lo slogan 'turismo per tutti', poi, in occasione di Bit è stato lanciato il progetto pilota da 2 miliardi, finanziato dal ministero del Turismo, che punta a un +5% in tre anni di visitatori con disabilità.
Finora, sul 2012 ha pesato il maltempo che ha penalizzato il Carnevale di Venezia con una partecipazione quasi dimezzata: 300mila arrivi contro i 560mila del 2011.

«Per martedì grasso, una giornata piena di sole, abbiamo però avuto 75mila arrivi contro i 30mila dell'anno scorso. Venezia e il suo Carnevale, il marchio italiano più conosciuto al mondo, sono sempre una calamita naturale», commenta il direttore artistico Davide Rampello che, coinvolgendo tutte le istituzioni cittadine, ha puntato sul recupero di simboli (il toro, la colomba, il Leon) che riportassero alla memoria la storia della Repubblica veneziana.
«Fortissima la presenza di francesi, tedeschi, olandesi, russi, americani, spagnoli. Tutti mascherati (il tema è stato 'La vita è teatro. Tutti in maschera') con creatività straordinaria - commenta Rampello - come sempre hanno trovato in Venezia la città ideale».

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